Cie Lampedusa/ Ferrero e Galieni, abrogare la Bossi-Fini
ROMA - "Il 18 dicembre 1865 veniva abolita negli Usa la schiavitu', nel 1990, sempre nella stessa data, veniva promulgata una Convenzione Onu per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Oggi, a distanza di 23 anni, l'Italia, come tutti i paesi dell'Occidente, non ha ratificato questa convenzione che detta dei requisiti minimi di trattamento e la schiavitu' e' tornata, nelle campagne come nei cantieri o nelle case". Lo affermano Paolo Ferrero e Stefano Galieni, Rifondazione comunista.
"Nel ribadire l'urgenza che questo Paese, un tempo patria del diritto, e l'intero continente ratifichino e rispettino la convenzione, Rifondazione Comunista continua a ribadire l'urgenza dell'abrogazione, non dell'adeguamento, ma della sua rimozione totale, della legge Bossi Fini e dei successivi pacchetti sicurezza. L'intero contesto legislativo italiano e' assimilabile in tutto e per tutto ad una legislazione razziale fondata sullo sfruttamento estremo, fino alla schiavitu', che tali norme non scoraggiano ma favoriscono. Le immagini di Lampedusa dei giorni scorsi ne sono solo il macabro e cruento epifenomeno da non dimenticare mai", concludono.

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