Terremoti, scossa sismica di magnitudo 3.9 nel Bacino di Gubbio
GUBBIO - Due scosse di terremoto sono state registrate in pochi minuti nell'Eugubino. La più forte, alle 11.58 minuti è stata di magnitudo 3.9. La seconda, alle 12.04, invece, ha avuto magnitudo 2. In entrambi i casi l'epicentro è stato localizzato a Mocaiana di Gubbio con una profondità di circa 9 chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente dalla popolazione e ha creato non poca paura. Alcune scuole sono state evacuate, come le elementari di via Perugina, in via precauzionale.
La scossa più forte è stata avvertita, a causa della conformità del terreno, anche a Città di Castello. Al momento, però, non sono stati registrati danni particolari alle strutture. La faglia interessata è la stessa che è in movimento da alcuni giorni e ha fatto registrare circa 3mila movimenti sismici il più forte dei quali di magnitudo 3.7.
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“Il terremoto avvertito alle 11.59 di oggi, mercoledì 18 dicembre, è l’effetto del sisma che ha colpito la zona di Mocaiana di Gubbio con un’intensità di 3,9 gradi della scala Richter e una profondità di circa 9 chilometri. Non si tratta dunque di un evento che ha interessato il nostro distretto o la nostra faglia, distante da quella attivata” lo riferisce il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, a seguito di un colloquio telefonico con Michele Arcaleni, tecnico dell’Osservatorio simologico “A. Bina” di Perugia, “il quale, allo stato attuale, mi ha rassicurato” prosegue il sindaco “riguardo alle possibili ripercussioni del terremoto di stamattina sul nostro territorio, dal momento che la distanza dall’epicentro e la magnitudo, comunque non elevatissima, autorizzano ad una lettura tranquillizzante. Se è dunque probabile che Città di Castello nelle prossime ore continuerà a percepire altre scosse, questo non vuol dire che corriamo dei pericoli o che inneschino reazioni a catena, dal momento che l’intensità delle repliche del terremoto di Gubbio, contenute nei 2 gradi, sembrano lasciare adito ad decorso nella norma anche nella zona dell’epicentro”.
Il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, non appena informato del terremoto di magnitudo 3.9 che ha interessato l’Eugubino tra la città dei Ceri, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, ha immediatamente contattato il Commissario prefettizio, dottoressa Maria Luisa D’Alessandro per sincerarsi sulle eventuali conseguenze del fenomeno sismico e per mettere a disposizione le strutture tecniche provinciali della Protezione civile e del controllo costruzioni. Il terremoto avvertito chiaramente dalla popolazione ha creato spavento, ma nessun danno alle persone. Per l’aspetto statico degli edifici, soprattutto quelli storici, sono immediatamente scattati i controlli. “Una squadra di nostri tecnici – dichiara l’assessore delegato alla Prociv, Roberto Bertini - si è già recata a Gubbio per effettuare le prime verifiche sugli stabili, con particolare attenzione alle scuole. Gli esiti della prima ricognizione saranno portati al tavolo di un incontro convocato dal Commissario D’Alessandro nel primo pomeriggio, intorno alle 14.30. La Provincia è pronta a dare il proprio supporto tecnico-operativo per ogni evenienza dovesse presentarsi”.
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Il bacino di Gubbio colpito oggi da un terremoto di magnitudo 3.9 e' scosso da sequenze sismiche che si ripetono con molta frequenza e il 19 aprile 1984 e' stato colpito da un terremoto di magnitudo 5,2 nella zona di Urbino. Lo rilevano i sismologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Quello avvenuto oggi e' stato un terremoto ''almeno mille volte piu' debole rispetto al terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, ma il tipo di faglia che lo ha generato e' identico'', ha osservato il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell'Ingv, Alberto Michelini. Il meccanismo e' infatti comune a quello che genera i terremoti nell'Appennino centrale: ''e' una deformazione di tipo estensionale'', spiega il funzionario si sala sismica Giulio Selvaggi. Vale a dire che i due blocchi separati dalla faglia su allontanano l'uno rispetto all'altro. Il bacino di Gubbio e' una zona nella quale le sequenze sismiche anche lunghe e che possono ripetersi con molta frequenza, a partire da Norcia verso Nord. ''Il terremoto del 1984 e' stato un campanello di allarme'', ha rilevato Selvaggi. ''Speriamo - ha aggiunto - che dopo quell'episodio siano state adottate misure precauzionali grazie alle quali palazzi e case possano resistere a scosse sismiche importanti''.

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