Consiglio regionale: approvato Piano triennale 2013-2015 per diritto allo studio
PERUGIA – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 22 voti favorevoli e una sola astensione (Sandra Monacelli - Udc), il Piano triennale per il diritto allo studio, un documento di programmazione rivolto a creare condizioni favorevoli all'accesso alle opportunità educative di istruzione e formazione durante l'arco della vita attiva, finalizzando le risorse (regionali, ministeriali e comunitarie, per un ammontare di diversi milioni di euro) sui fronti maggiormente rilevanti del contesto regionale.
“L'investimento nel sistema di istruzione e della formazione – ha ricordato il relatore Massimo Buconi, presidente della Terza commissione – è da sempre uno degli obiettivi strategici della Regione Umbria. La nuova programmazione dei fondi strutturali comunitari 2014-2020 rende potenzialmente disponibili risorse mirate al diritto allo studio in tutte le fasi della vita. Ciò richiede però – ha sottolineato – di agire in modo mirato, identificando precise tipologie di azioni riferite a target specifici, con obiettivi misurabili e tempi di realizzazione definiti. Perciò è richiesto a Stato e Regioni il possesso di precisi requisiti di programmazione e di gestione”.
SCHEDA
PIANO TRIENNALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO Il Piano triennale è lo strumento attraverso il quale viene modulata l'integrazione fra politiche educative, formative e del lavoro, definisce gli obiettivi e le priorità degli interventi, nonché le strategie e gli indirizzi per il programma annuale. Le novità sono il sostegno alle famiglie e agli studenti, interventi per facilitare l'integrazione degli alunni in condizione di svantaggio, la promozione di attività volte a qualificare il sistema scolastico e l'integrazione con il sistema formativo. Contributi saranno erogati per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo e per le borse di studio. Più attenzione all'orientamento nelle transizioni fra i vari gradi del sistema educativo e maggiori investimenti nell'edilizia scolastica. Principio cardine resta l'integrazione fra offerta educativa di istruzione e imprese. La Regione insiste sulla capacità di attivare servizi utili diffusi su tutto il territorio: un approccio per competenze tale da apportare valore aggiunto agli interventi previsti e conferire coerenza al sistema di istruzione, formazione e avviamento al lavoro. Si punta a valorizzare il contributo di tutti i soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. Le risorse a disposizione sono quelle provenienti dal bilancio regionale, quelle della programmazione nazionale e quelle della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Nel dettaglio: per l'anno 2013 le risorse regionali ammontano a 3 milioni 956mila euro, con riferimento al diritto allo studio e all'istruzione prescolare. A queste si aggiungono le risorse comunitarie e statali per gli interventi di politica sociale coordinabili con il Piano triennale per il diritto allo studio: 2 milioni 558mila 502 euro per interventi in favore di famiglie vulnerabili, 641mila euro per interventi in favore di famiglie numerose o in difficoltà, 246mila euro per “Family help”, 410mila euro per interventi in favore di famiglie con minori e adulti disabili, 100mila euro per l'associazionismo familiare, 100mila euro per le banche del tempo, 500mila euro per azioni di innovazione tecnologica nelle scuole (Agenda digitale dell'Umbria), 800mila euro per l'IeFP (sistema di istruzione e formazione professionale), 2 milioni e 400mila euro per l'istruzione tecnica superiore (Its) negli anni 2013-2015, 4 milioni di euro per gli interventi di edilizia scolastica. Non ancora definito l'intervento statale per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, mentre per le borse di studio sono state stanziate nel bilancio regionale 2013 risorse pari a 5 milioni e 400mila euro. Per quanto attiene alle risorse per l'assistenza scolastica destinate ai Comuni, la ripartizione terrà conto (ai sensi della legge regionale “28/2002”) della superficie del territorio comunale, della popolazione in età scolare da 6 a 18 anni, della popolazione da 3 a 6 anni, del territorio montano, delle sedi scolastiche della scuola dell'infanzia.

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