PERUGIA - “Le disposizioni vigenti per tutti i minerali che concorrono alla produzione industriale di cemento, calce, laterizi e micronizzati, vengono estese anche al settore delle pietre ornamentali e monumentali a carattere artigianale”. La Seconda Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni ha dato il via libera, all'unanimità, ad alcune modifiche ed integrazioni, predisposte dalla Giunta regionale, al regolamento che detta le modalità di attuazione della legge regionale '2/2000' (Norme per la disciplina dell'attività di cava e per il riuso di materiali provenienti da demolizioni).

La modifica, come ha sottolineato a margine della seduta il presidente Chiacchieroni, “non interessa il settore dei materiali da costruzione, che riguarda la grande maggioranza delle attività di cava, ma interviene solo per un settore specifico, su piccole realtà di nicchia importantissime e funzionali però per produzioni di qualità del nostro territorio”.

 

L'obiettivo della modifica regolamentare, che interviene anche sulla semplificazione e l'eliminazione di appesantimenti burocratici nella fase di accertamento di giacimento di cava, è quello di dare la possibilità, per attività estrattive di minerali a servizio delle industrie di trasformazione di presentare istanze di accertamento di giacimento di cave attive, per interventi di ampliamento o completamento, al fine di assicurare l'approvvigionamento della quantità e della qualità di minerali necessaria a garantire la continuità dell'attività produttiva senza ricorrere all'accertamento di nuovi giacimenti con conseguente consumo di nuovo suolo  ed incremento di impatto su un sito oggi vergine, e mantenendo quindi l'attività nel luogo ove storicamente è inserita. Di fatto viene consentita la possibilità, per quelle attività che non presentarono istanze entro il febbraio 2006, di farlo oggi alla luce di esigenze industriali prima non  ravvisate.

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