Accordo Pd-Sel-M5S sulla legge elettorale. Alfano minaccia la crisi
L'accordo tra Pd, Movimento 5 Stelle e Sel per spostare l'esame della legge elettorale dal Senato alla Camera dei deputati non va giù al Nuovo centro destra di Angelino Alfano. Tant'è che per voce del ministro delle Riforme Gaetano Qualgliarello gli ex Pdl hanno già minacciato la crisi di governo. Nonostante giusto ieri abbiano votato la fiducia all'esecutivo guidato da Enrico Letta.
"Nei prossimi 15 giorni, al più subito dopo la Befana, questa maggioranza o trova un accordo su legge elettorale e riforma del bicameralismo o va in crisi. E allora ognuno si prenderà le sue responsabilità", ha detto Quagliarello. "La maggioranza deve avere una proposta che avanza all'opposizioni – ha proseguito il ministro - La riforma si può fare solo se diventa parte di un accordo di governo: nessuno può fare le riforme prescindendo dal governo. Il governo se c'è e ha una maggioranza si deve mettere d'accordo”.
E in merito a come modificare la legge elettorale Quagliarello ha detto: "Per avere il bipolarismo non basta la legge elettorale, qualunque essa sia se ci sono tre forze equivalenti è difficile avere stabilità perciò per avere il bipolarismo o eleggi direttamente il capo dello stato a doppio turno e il capo dell'esecutivo è frutto di un confronto bipolare, o eleggi direttamente il premier, cioè il sindaco d'Italia, noi siamo apertissimi all'una e all'altra soluzione quello che non vogliamo è alzare cortine fumogene".
Ma intanto la discussione - finora improduttiva - sulla legge elettorale sta per cambiar "casa". Già ieri il Partito democratico aveva chiesto al presidente del Senato Piero Grasso che l'esame della legge elettorale cominciasse dall'aula di Montecitorio. Sempre ieri, la commissione Affari Costituzionali della Camera ha calendarizzato la riforma elettorale. Questo passaggio è servito per consentire ai presidenti di Camera e Senato di poter avviare i contatti per concordare da dove far partire l'iter.
Dal canto suo la presidente Laura Boldrini ieri ha annunciato su Twitter di aver inviato una lettera al presidente del Senato proprio per trovare un accordo. La Boldrini aveva anche auspicato che i gruppi parlamentari arrivassero a un'intesa. Alla proposta di PD, M5S e SEl avevano detto no Ncd, Forza Italia, Scelta Civica e Lega.
"Si è venuta a costituire una nuova maggioranza Pd-Sel-M5S - ha detto il leghista Roberto Calderoli, autore dell'azzoppato Porcellum - con effetti paradossali, perché quando la legge elettorale tornerà dalla Camera al Senato non avrà qui la maggioranza per essere approvata, visto che il Movimento 5 Stelle non la voterà mai".
Fonte: Ilsalvagente.it

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