Ambiente: meeting a Perugia sulla risorse geotermica e termale
PERUGIA - Se il calore della terra e' un dono, il suo utilizzo sostenibile e' un compito dell'uomo, e compito dell'uomo (istituzioni, imprese e cittadini) e' quello di lavorare tutti insieme ad una pianificazione corretta della risorsa geotermica, impiegando tecnologie altamente innovative rispetto al passato, per una geotermia a basso impatto per quanto riguarda le emissioni esterne, in tutte le sue applicazioni (produzione di energia elettrica,
teleriscaldamento, termalismo, usi industriali e agroalimentari, pompe di calore) e in grado di contribuire ad alleggerire la "bolletta energetica" del nostro Paese. E' quanto e' emerso da un meeting, organizzato dalla Regione Umbria e dall'Unesco (World Water Assessment Programme), che si e' tenuto ieri per tutta la giornata a Villa Colombella di Perugia. Lo riferisce un comunicato della Regione.
"Un seminario di grande interesse e elevatissimo spessore scientifico - ha commentato, al termine dei lavori, il direttore dell'area Energia del ministero dello Sviluppo economico, Franco Terlizzese - una iniziativa lodevole, che ha consentito, in una coralita' di contributi, di far luce sul dibattito in corso sulla geotermia e le tecnologie sostenibili. Il convegno di Perugia - ha aggiunto - e' stato la testimonianza di un approccio 'fattuale' e scientificamente onesto al problema, non viziato, anche negli interventi critici che ci sono stati, da interessi di parte: un esempio di come debba andare avanti il dibattito e il lavoro su questa importante questione".
La tavola rotonda che ha concluso in serata il convegno - consultabile nel sito della Regione Umbria e del Wwap Unesco - ha fatto registrare, oltre a quelli dei partecipanti, numerosi interventi dalla sala.
Rispetto al problema piu' volte sollevato della sostenibilita' ambientale delle tecnologie impiegate in aree densamente popolate e della "sismicita' indotta", ovvero il rischio di piccoli terremoti causati dalle trivellazioni, sia il professor Alessandro Sbrana, docente di geotermia dell'Universita' di Pisa, sia Massimo Montemaggi di "Enel Green Power", che da anni opera in 16 Paesi applicando le nuove tecnologie, hanno allontanato gli allarmismi, affermando in sostanza che il rischio dei piccoli sismi indotti e' un evento assai remoto, praticamente nullo.
Stefano Boco della societa' "Tosco/Geo" ed Enrico Mala' dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia hanno indicato i concreti problemi con cui si trovano a fare i conti imprenditori e progettisti, legati soprattutto all'alto costo e ai rischi di natura economica connessi con l'utilizzo della
geotermia. Giovanni Carmignani di Legambiente ha sottolineato la necessita' di un costante monitoraggio dell'impatto ambientale delle tecnologie geotermiche e la necessita' di "ascoltare" i territori. Ernesta Maria Ranieri, coordinatrice dell'Area Ambiente ed Energia della Regione Umbria, ha illustrato i contenuti di uno studio, realizzato dalla Regione, sul potenziale geotermico e termale umbro: "un potenziale - ha detto - che dovra' essere sfruttato nel rispetto dell'ambiente, dell'ecosostenibilita' e dei territori".

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