PERUGIA - È stato presentato in Provincia il programma delle Attività per l’anno scolastico 2013-14 che si svolgeranno in relazione al progetto voluto dallo stesso ente “lo Stato Siamo noi-Leg@lmente Laboratori sulla legalità”. Un progetto sviluppato in tre anni che ha portato tra gli studenti il tema fondamentale della legalità attraverso seminari, mostre, conferenze e testimonianze e che per il prossimo anno intende aprirsi anche a nuove esperienze comunicative.

 

Alla presentazione hanno partecipato Marco Vinicio Guasticchi, Presidente della Provincia, l’assessore alle Attività Culturali, Donatella Porzi, il Prefetto di Perugia Antonio Reppucci, Domenico Wladimiro De Nunzio, Presiedente della Corte d’Appello di Perugia, Fausto Cardella, Procuratore Capo della Repubblica di L’Aquila, il Sostituto Procuratore Generale, Giancarlo Costagliola, Paolo Franzese, responsabile dell’Archivio di Stato di Perugia, il Colonnello Angelo Cuneo, Comandante dei Carabinieri della provincia di Perugia, Domenico Patruno, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Mauro Burini, Presidente della Federazione Medici Sportivi, Aurelio Forcignanò, Vicepresidente vicario del CONI regionale, Gemma Bracco, Consigliera di Parità, Maddalena Santeroni, presidente Associazione Amici Arte Moderna.

 

“Un problema- ha detto Porzi- quello del rispetto della legalità, che incide profondamente nel processo educativo dei giovani e che, per questo, abbiamo voluto affrontare collegialmente con le altre istituzioni per dare un messaggio univoco”. Bracco ha sottolineato come quello delle pari opportunità sia un tema solo apparentemente estraneo alla legalità, mentre invece, risulta importantissimo nell’educare al rispetto della differenza uomo-donna. De Nunzio ha ribadito come la Magistratura umbra sia stata sempre attenta al problema della legalità tra le giovani generazioni, lodando il ricorso programmato alla documentazione d’archivio per una ricerca storica vera e fattiva che si basi sulle fonti.

 

Cardella ha detto come sia imprescindibile far comprendere ai cittadini che la legalità è un problema che riguarda tutti e come il programma presentato sembra proprio avere questa cifra di fondo. Costagliola ha testimoniato la riscontrata capacità dei giovani umbri, attraverso i componimenti esaminati, di avvicinarsi con profondità al tema della legalità. Per Cuneo, l’arte, con la sua immediatezza d’espressione, è perfetta per richiamare l’attenzione sui temi fondamentali del vivere civile e, per questo, ha accettato con entusiasmo di mettere a disposizione una struttura per ospitare la mostra del “pittore delle stragi”, Antonio Porcasi. Franzese ha voluto significare l’importanza della ricerca storica d’archivio per non rimanere schiacciati sul presente, sfatando l’idea degli archivi come labirinti inaccessibili. Forcignanò e Burini hanno ribadito l’impegno costante delle loro federazioni per l’educazione dei giovani al rispetto delle regole attraverso uno sport vissuto in giusto modo.

 

Santaroni ha, da parte sua, precisato di aver voluto aprire la strada a collaborazioni più vaste  con altre forme d’ arte come il cinema o la letteratura, nella consapevolezza che l’arte stessa, come espressione della Bellezza, educhi indirettamente anche al rispetto delle regole. Repucci ha invece voluto gettare un sasso nello stagno di una certa visione ottimistica, dicendosi poco convinto della partecipazione dei giovani all’idea di legalità, avendo riscontrato nella sua esperienza come essi siano condizionati dal familismo amorale dei propri gruppi e da una società civile dove legalità e  merito non sono tenuti in conto. In ogni caso ha detto di ritenere importante l’iniziativa della Provincia perché non bisogna cedere il passo allo scoramento ed insistere per tentare di far passare l’idea che al legalità ed il suo rispetto sono alla base del vivere civile.

 

Guasticchi ha concluso l’incontro dicendo che “ il nostro obiettivo con questo progetto era ed è di provare ad intaccare le basi di una certa cultura dominante che, attraverso alcuni Media, vuol quasi far apparire come degli eroi mafiosi o delinquenti comuni”. “Un progetto- ha concluso il Presidente- che va di pari passo con l’impegno del nostro ente per sicurezza e legalità anche in altri ambiti, come dimostra la collaborazione data ad altre istituzioni favorendo l’immissione di personale a tempo determinato per lo sgravio, fondamentale, delle pratiche giacenti o il contributo dato con la trasformazione della nostra polizia provinciale in vera e propria polizia di prossimità che, con i suoi 140 elementi, è decisamente una partner importante delle istituzioni dello Stato nel controllo del territorio”.    

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