Si amplia la rete delle associazioni che collaborano con la Provincia di Perugia per la tutela della salute. Questa mattina nella sala Pagliacci dell'Ente, su iniziativa del vicepresidente Aviano Rossi, è stato siglato un nuovo protocollo d'intesa con l'A.IT.A. - Associazione Italiana Afasici Umbria, rappresentata dalla presidente Cristina Angelini. All'incontro ha partecipato anche Massimo Piccirilli psichiatra e neurologo presso l'Università degli Studi di Perugia. Con la firma di questo documento le parti si impegnano a collaborare per la realizzazione di iniziative congiunte volte ad aiutare le persone afasiche e i loro familiari a capire e vivere l'afasia, promuovendo azioni di informazione e sensibilizzazione sul territorio relative alla patologia e alle problematiche ad essa collegate. L'afasia colpisce ogni anno 20mila italiani ed è un grave disturbo della parola dovuto alla lesione delle 'aree del linguaggio', una conseguenza di una lesione cerebrale che può alterare alcune o tutte le modalità comunicative: esposizione e comprensione, lettura e scrittura.

“L'incontro di oggi – ha illustrato il vicepresidente – ricalca il percorso che stiamo facendo dall'inizio del mandato con le associazioni socio-sanitarie. Oggi ci sono problemi di salute  sottovalutati e molte persone si aggregano per compensare la carenza di servizi sanitari e far conoscere la loro condizione. Con questa convenzione inizieremo a lavorare insieme per informare e sensibilizzare i cittadini dando loro un punto di riferimento per i malati di afasia che avranno a loro disposizione risposte e opportunità di reinserimento sociale.”

Rossi ha poi invitato l'A.IT.A. ad utilizzare lo sportello 'Salute-Informa' della Provincia per contribuire a far conoscere il servizio offerto alle persone che ne hanno bisogno. Piccirilli ha messo in evidenza come la parola afasia sia ancora misteriosa nella nostra società. “L'afasia – ha affermato il docente - è una malattia assai frequente e sconosciuta, il soggetto interessato non riesce più a comunicare con gli altri usando le parole in quanto viene a mancare il codice linguistico. Il malato vive una situazione drammatica, infatti chi ne è colpito ha la normale funzione cognitiva, ma non riesce a esprimersi e a comunicare, con il rischio di isolarsi dalla società”.

Sulla stessa linea la presidente dell'A.IT.A. che, dopo aver presentato l'attività svolta dall'associazione, ha parlato della necessità di far  conoscere l'afasia in quanto spesso chi è interessato non ha mai sentito parlare di questo disturbo. “Un contesto sociale – ha detto Angelini - che è informato e conosce  questa malattia,  può comprendere il problema e accoglierlo. Lo scopo dell'A.IT.A. è quello di fornire alle persone afasiche e ai loro familiari un sostegno sia informativo sia sociale che aggregativo. La condivisione di un problema alleggerisce infatti la situazione di chi lo vive e aiuta a non sentirsi soli”. Immediata conseguenza del protocollo firmato oggi sarà un seminario dal titolo 'L'afasia ti può lasciare senza parola, l'A.IT.A. non ti lascia solo', che si svolgerà nel palazzo della Provincia sabato 19 ottobre in occasione della VI giornata nazionale dell'afasia.

 

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