Un bambino su 100 è autistico, ma le speranze di cura crescono

PERUGIA - Un grido di allarme si alza dal convegno sull'autismo organizzato oggi a Perugia nell'auditorium della FIGC, organizzato dall'Associazione Montinari Umbria. I dati delle organizzazioni sanitarie internazionali riportano una realtà preoccupante sull'aumento della popolazione autistica. Si è passati, nel mondo occidentale, da 1 caso su 10.000 negli anni '70 a 1 su 50 (circa) ai nostri giorni. L'approccio esclusivamente neuropsichiatrico non consente di fronteggiare una situazione che comporta una incidenza sociosanitaria di grandissimo rilievo-hanno ribadito gli organizzatori..

 

L'Umbria vive, come il resto del Paese, una incidenza pari ad un bambino che diventa autistico su cento, anche se una stima precisa della situazione non è certa per via di una impostazione del fenomeno, che grazie anche alla spinta delle associazioni dei bambini autistici, sta cambiando. Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che ha aperto i lavori del convegno, ha sottolineato il ruolo delle Istituzioni nella vicinanza alle famiglie cui è indispensabile offrire sostegno e aiuto anche in presenza di una autonoma libertà di scelta della cura.. "Ascoltando il racconto dei genitori, ho compreso meglio di tante altre volte il dramma che loro  vivono", ha aggiunto Guasticchi.

Preoccupante anche il quadro presentato dal coordinatore del convegno, il  professor Francesco Galli dell'Università degli studi di Perugia i cui studi, la cui valenza internazionalmente riconosciuta, fanno presagire una risposta, in termini autoimmuni, alla aggressione  che dovrà' subire l'essere  umano dalla nostra contemporaneità, con effetti devastanti nel lungo periodo. Speranze sulla cura dei bambini autistici (la guarigione purtoppo, resta un sogno realizzato da pochissimi) sono arrivate dal dottor Massimo Montinari e dalla dottoressa Gabriella Lesmo che puntano, partendo da diverse ma non dissimili impostazioni del problema  al miglioramento della qualità della vita dei soggetti colpiti dalla  sindrome altamente invalidante.

 

Da tutti i partecipanti al convegno, è tuttavia partito l'invito alla comunità scientifica ad affrontare il problema del soggetto autistico superando barriere di qualsiasi genere, mettendo insieme esperienze e risultati   per individuare le origini della malattia e sperimentare protocolli di cura.

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