Landini ad Umbertide: "Fiat e Berlusconi contro la Costituzione"
UMBERTIDE - Ad Umbertide, ieri, al centro socio culturale San Francesco i rappresentanti di Fiom e Cgil alla presenza del segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini hanno parlato di lavoro e diritti al tempo della crisi. Il tema del lavoro, sempre attuale, che sta molto a cuore non solo ai cittadini di Umbertide presenti ieri al dibattito per il legame all’industria metalmeccanica della valle.
Come ha ricordato, infatti, il sindaco Locchi: “Umbertide è una realtà fortemente legata alla metalmeccanica, che costituisce il cuore dell'economia locale, ed in particolare al settore dell'automotive. Le origini dell'industria metalmeccanica umbertidese sono antichissime e risalgono già agli anni Sessanta quando iniziarono la loro attività la Solfer Componenti, nel 1962, e la Metalmeccanica Tiberina nel 1966”.
Il settore metalmeccanico fortemente legato alla Fiat che in questo periodo risente, anch’esso, delle decisioni dell’azienda di Torino. Landini ha infatti ricordato che “La Fiat sta spostando i suoi stabilimenti all’estero e di ciò ne risentirà la produzione e i posti di lavoro. La forte presenza nel territorio ha determinato anche cambiamenti significativi nel tessuto sociale della città, diventata un polo attrattivo di manodopera straniera che risulta oggi ben integrata con la comunità locale”.
Ma servono spinte dal governo. Landini, infatti, ha concluso che “il Governo centrale deve provvedere a promuovere nuovi contratti di lavoro, rifinanziando i contratti di solidarietà e defiscalizzando i lavoratori. Questo è indispensabile per evitare i licenziamenti e aiutare le aziende in crisi”.
Una battuta sulla costituzione e sulla manifestazione prevista a Roma il 12 ottobre. L’idea del segretario nazionale della Fiom è la stessa ribadita a margine dell’assemblea dell’8 settembre scorso: “C’è chi pensa che per uscire dalla crisi bisogna mettere in discussione la Costituzione. Lo pensa la Fiat, lo pensa J.P.Morgan quando dice che in Europa bisognerebbe cancellare le Costituzioni, lo pensa Berlusconi e una parte dei suoi. Noi vogliamo porre semplicemente il problema dell’applicazione della Costituzione, a cominciare dal lavoro”.

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