Cavalcata 11 ragazzi autistici e loro papà nella natura, con sguardo al futuro
ROMA - Undici ragazzi autistici e i loro papa' insieme per una traversata a cavallo lunga sette giorni, che da Montelibretti, in Alta Sabina, attraverso boschi, radure e paesi li portera' fino all'Umbria meridionale, all'Universita' della musica di Avigliano Umbro, dove saranno ospiti del cantautore Mogol.
L'iniziativa, che ha preso il via oggi per concludersi il 7 settembre, e' stata organizzata da un gruppo di padri di ragazzi autistici, raccolti in un'associazione dal nome "L'emozione non ha voce" (titolo di una canzone cantata da Adriano Celentano, il cui testo e' proprio di Mogol).
La parola d'ordine, quella che meglio caratterizza il viaggio dei dieci ragazzi autistici e dei loro papa, e' "sfida". A spiegarlo e' il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti, che con suo figlio Tommy di 15 anni, autistico, prende parte alla cavalcata. "Si dimostrera' 'su strada' che e' possibile affrontare i problemi del passaggio dall'adolescenza alla vita adulta dei soggetti autistici nella societa' civile, ma in maniera vitale
non come problema psico-sanitario". "E' noto infatti che questi ragazzi dopo l'adolescenza scompaiono per il mondo, come fossero fantasmi, e i genitori hanno iniziato a fare da se dimostrando, con iniziative come questa, di non essere rassegnati a pensare al proprio figlio chiuso in un angolo" prosegue ancora
Nicoletti.
Con un viaggio in sei tappe i ragazzi e i loro genitori, aiutati dagli assistenti, raggiungeranno Mogol, che
e' un po' "l'anima" dell'iniziativa: la cavalcata organizzata dai genitori di "L'emozione non ha voce" ricorda infatti la famosa cavalcata Milano- Roma che il cantautore fece con Lucio Battisti nel 1970.

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