Una briscola in piazza Grimana in memoria del Gorino
di Angelo Fanelli
PERUGIA - Non tira una buona aria: “Fosse per me, farei come con gli ebrei: un’autobotte di benzina e gli darei fuoco”. D’altronde, già cinquant’anni fa Porta S. Angelo bassa era “la casba”: in via del Fagiano, via dei Barutoli, al Bulagaio, le coltellate volavano spesso e volentieri. Solo che oggi c’è l’Altro, e il perugino sfodera la sua tolleranza: una soluzione perfetta, che ti permette di sognare: proiettare l’immagine medievale del Guerriero Senza Paura mentre, nella realtà reale, tutto ti sfugge dalle mani, tutto ti passa sopra. Basta “fare come con gli ebrei” e i problemi vanno in fumo, almeno nell’immaginazione.
Il Gorino, che in mezzo all’incrocio di Piazza Grimana ci si piazzava con la sedia a sdraio, diceva: se uno fa molto, e lo fa tutto sbagliato, non serve a niente. E infatti è inutile: non serve a niente (per fortuna). Idem gli altri Cavalieri dell’Immaginario, quelli di Internet: non ci sono. Li abbiamo invitati ma sono impegnati, a cena (Perugia Capitale dell’Aperitivo). Tragedia del moderno: quando con un clic l’Immaginazione si colma di belle intenzioni, è fatica e dolore confrontarsi con la Realtà, con la testa che alberga Paura, senza schermo.
Diceva il Gorini: non c’è bisogno di scendere in piazza (virtuale) e fare a botte. E purtroppo nemmeno della Petizione della Signora Perugina, bella e incazzata negoziante. Sentiamo tutti la sua angoscia e il suo dolore, ma anche la bruciante inutilità di una Raccolta Di Firme Contro Lo Spaccio (come se Sindaco ed Istituzioni avessero tempo, risorse, volontà e capacità). Cara, bella, e incazzata Signora: il problema non è lo spaccio. C’è un prodotto che la mancanza di senso del nostro tempo rende sempre più invitante, e l’illegalità sempre più costoso. Su entrambe le cause, noi piccoli non possiamo nulla, e le Istituzioni non vogliono (l’ipocrisia paga di più, e gli uffici stampa dovranno pur vivere, no?!).
Cara, bella, e incazzata Signora: lo spacciatore è un povero cristo anche lui che, a suo modo, fa il lavoro che Perugia gli chiede. Non è il nostro problema. Cara, bella e incazzata Signora: il Nostro problema è farti tornare serena e piena di voglia di vivere. Il Nostro problema, cara, bella e incazzata Signora, è che tu ed io lo ricordiamo bene, il tempo delle Persone Reali. Il tempo in cui l’allegria era un sorriso e non un clic su “mi piace”. Il tempo in cui Ci Si Incontrava (e anche si guardava con sospetto chiunque venisse da fuori, ma questo c’è anche oggi, e preferiamo scordarlo). Cara, bella e incazzata Signora, il nostro problema è che Stefano Pelagracci, bidello e vice-presidente dell’Associazione Libero Pensatore, e Massimo Pauselli, poeta operaio, stasera sono carichi di briscole. Né io, presidente goriniano, né Antonio Lemmi, farmacista pacifista e speranzoso, né Federica Bracarda, lettrice e bed & breakfista, né Luca Pottini, artista pasticciere in vacanza forzata da Sandri: nessuno di noi ha visto mai un culo così. Il Gorino diceva: Fate Poco, e io ci ho anche scritto un libro sopra. Oggi, lo abbiamo messo in pratica: un tavolino, cinque sedie, nel Mondo Reale di Piazza Grimana, la sera di un 21 Agosto, una decina di secoli dopo le crociate in Terrasanta e 65 anni dopo Auschwitz. Mercoledì prossimo si replica, alle 22 in Piazza Grimana. Portate carte e sedia. Ciao Vittorio: un abbraccio, da quaggiù.
(foto: Angelo Fanelli)

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