Certo a Lerchi e nella zona di Città di Castello tutti sapevano di Bartali e delle sue gesta eroiche che  permisero ad oltre 800 ebrei di aver salva la vita, e molti avranno anche saputo perché Bartali, per tornare a Firenze dopo aver consegnato o ritirato i documenti falsificati ad Assisi passava per l'Alta Valle del Tevere. Non tutti conoscevano però uno dei motivi. A Lerchi Gabriele Spapperi aveva una fabbrica di biciclette, la “Gabriele”, che dagli anni '20 produceva anche bici da corsa.

 

Negli anni della guerra c'era penuria di materiali e pezzi di ricambio per ogni tipo di bicicletta: Bartali conosceva, anzi era amico di Gabriele, e quindi nelle sue fermate a Lerchi si riforniva di tubolari o di altro materiale per tenere in “forma” la sua bicicletta e affrontare il “lungo” per cui si assentava da casa. Il “lungo”, nel gergo ciclistico, era un lungo allenamento che poteva durare anche sette/otto ore: il tempo di partire da Firenze, giungere ad Assisi e tornare a casa nel tardo pomeriggio.

 

Un altro dei motivi per cui Bartali rientrava dall'Alta Valle del Tevere era per non dare tanto nell'occhio nei suoi trasferimenti-allenamenti. E poi i più anziani ricordano Bartali e la sua famiglia “sfollati” a Nuvole un paesino nei pressi di Citerna, nel periodo della guerra.

 

Certo di Bartali non si finisce mai di sapere tutto. Ogni tanto emerge qualche particolare della sua attività ciclistica e del suo eroico impegno sociale di cui, come testimoniano sempre la moglie Adriana e il figlio Andrea, in casa non parlò mai.

 

E' anche per diffondere questo esempio di umiltà che Ivo Faltoni, Gaetano Castellani e, ovviamente, Andrea Bartali hanno dato vita, 5 anni fa,  al “Ciclopellegrinaggio Terontola-Assisi: Gino Bartali, Postino per la Pace”. La quinta edizione è in programma domenica 8 settembre con la solita partenza alle 8.30 dalla stazione di Terontola e arrivo ad Assisi, in piazza San Francesco, intorno alle 12.30. Dopo la benedizione di ciclisti e biciclette è previsto un PastaParty alla Locanda del Frate di Santa Maria degli Angeli, sede umbra del Ciclopellegrinaggio. Sarà un momento di ristoro che si richiama a quello di Bartali: due fette di pane con prosciutto, un bicchiere di vino e poi ripartiva. C'è, ora, un piatto di pasta in più: ma si sa la dieta dei ciclisti attuali è cambiata, e Gino lo sa benissimo!

                                                                                                                                        

gino goti

 

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