“La sentenza del TAR Marche, n. 591/2013, sancisce la non coerenza del paesaggio umbro rispetto alle 17 torri eoliche proposte dalla Comunità Montana di Camerino e dalla società Anemon spa nei comuni di Monte Cavallo, Pievetorina, Serravalle di Chienti. L'espressione del TAR Marche, su ricorso proposto da Italia Nostra, annulla i provvedimenti favorevoli della Regione Marche e del Consiglio dei Ministri, sottolineando i dissensi della Regione Umbria e della Soprintendenza”. L’assessore provinciale all’urbanistica, politiche dei centri storici e PTCP, Carlo Antonini entra nel merito della discussa questione delle pale eoliche.  “Sia la Regione Umbria che la Provincia di Perugia, infatti – aggiunge Antonini - in sede di istruttoria e sopralluogo inerenti il procedimento di VIA, avevano palesato alla Regione Marche carenze documentali e problemi d'impatto visivo e naturalistico ambientale rispetto al territorio umbro. Era stato evidenziato che gli aerogeneratori, previsti in vicinanza del Parco di Colfiorito, avrebbero impattato in maniera determinante con l’insieme paesaggistico della palude, compromettendo gravemente gli elementi identitari di un'area di particolare interesse naturalistico-ambientale, vincolata ai sensi del D.Lgs 42/200, sito d'interesse comunitario protetto, sin dagli anni settanta, dalla convenzione internazionale di Ramsar. Tale vicenda afferma ancora Antonini -  ci offre l'opportunità di ribadire che occorre prestare grande attenzione e cautela nel governo di territori di notevole pregio naturalistico e paesaggistico e conseguenti fragilità, il cui valore risulta essere basato sull' equilibrio dei propri elementi identitari, di territori con orizzonti limitati, molto diffusi sia nella regione Umbria che nelle Marche, al fine di evitare alterazioni dello skyline che i caratteri distintivi del contesto non potrebbero tollerare.

La Provincia di Perugia, consapevole del delicato rapporto tra paesaggio ed impianti eolici di grande taglia, ha da tempo messo a disposizione, con il proprio Piano, studi e strumenti di verifica della compatibilità paesaggistico panoramica dei siti potenziali. Tali strumenti, delineando i contesti significativi nella percezione del paesaggio umbro, costituiscono efficaci supporti decisionali alle politiche di gestione delle trasformazioni, atti a superare le banali posizioni estreme del ‘no aprioristico’ e del ‘si incondizionato’.  Ovviamente – conclude l’assessore della Provinci di Perugia - comprendiamo l'importanza delle energie alternative, ma crediamo che il loro sviluppo e la loro articolazione tecnologica debbano essere attentamente programmati in rapporto alle peculiarità territoriali e personalmente continuo a ritenere che l'Umbria, per tutelare la propria identità debba incentivare soprattutto lo sviluppo del fotovoltaico nelle aree industiali artigianali privilegiando, qualora possibile, le superfici di copertura dei capannoni o delle pensiline dei relativi parcheggi.  Evitando ogni forma di integralismo, è doveroso tenere presente che il paesaggio, oltre ad essere un bene culturale tutelato da principi di rango costituzionale, è anche uno dei pilastri della ‘Economia della cultura’. Se è vero che il rilancio della crescita del Paese non può prescindere dal settore dei beni culturali, è nacessario che Governo, Regioni ed Enti Locali attuino comportamenti coerenti, evitando interventi settoriali che spesso vanificano il disegno generale”.

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