La Regione cerca palazzine da affittare a canone concordato a giovani coppie
Di Christian Cinti
PERUGIA - Cercasi palazzine da affittare a canone concordato per giovani coppie. È questa la nuova fase della road map che la Regione sta allestendo per contrastare l’emergenza casa. E l’assessorato alle Politiche abitative ha cominciato a ragionare su un nuovo strumento di sostegno, dopo quelli attuati nel corso degli ultimi due anni.
IL PIANO
Prima di passare alla fase operativa, i tecnici di palazzo Donini valuteranno la portata dell’ultimo provvedimento “partorito”: quello che prevede l’assegnazione di contributi ai proprietari di immobili che affittano a canone concordato a inquilini colpiti da sfratto esecutivo per morosità incolpevole. Il ventaglio delle agevolazioni (dalla caparra fino ad un contributo mensile per ridurre l’impatto della pigione sul reddito delle famiglie) può arrivare fino ad un massimo di 5.200 euro spalmati nell’arco di ventiquattro mesi. Il fondo attualmente a disposizione ammonta a 1,5 milioni. In questo modo, la Regione stima di poter trovare una soluzione abitativa ad almeno 300 famiglie e quindi di garantire liquidità ad altrettanti proprietari (siano privati o società) così da ridurre il peso della crisi e alleggerire il carico fiscale in un periodo che continua ad essere difficile per chi con l’edilizia si mantiene e per chi non riesce ad avere la garanzia del diritto alla casa.
LA “FASE 2”
Se, come da previsione, il provvedimento avrà un buon impatto (il bando per individuare gli alloggi sarà pubblicato dall’Ater entro il 20 agosto, un mese dopo sarà pubblicato quello per comporre gli elenchi delle famiglie beneficiarie) allora si cercherà di traslare la stessa formula ad un ulteriore platea di potenziali beneficiari. In questo caso, l’obiettivo è quello di sostenere le giovani coppie che - attualmente - non hanno la possibilità di acquistare un immobile. Si tratta di quelle famiglie le cui disponibilità finanziarie sono troppo esigue per consentire loro di accedere al mercato immobiliare anche attraverso lo strumento dei mutui, nonostante le convenzioni che palazzo Donini, tramite Gepafin, ha con diversi istituti di credito e che garantiscono l’accesso a prestazioni agevolate. Per queste famiglie, dunque, l’unica strada percorribile è quella dell’affitto, ma a prezzi calmierati. Il dettaglio dell’operazione non è stato ancora definito, ma la strategia dovrebbe essere questa: offrire una serie di contributi a quei proprietari che però, invece di un singolo appartamento, offrono in blocco intere palazzine. E più alti saranno gli sconti applicati al canone concordato - che varia a seconda delle diverse zone in cui si trovano gli immobili - più consistenti saranno i contributi garantiti (direttamente dalla Regione, unico esempio in Italia) ai proprietari.
LA SITUAZIONE
In Umbria 7 appartamenti su dieci risultano sfitti. Secondo le stime dell’assessorato guidato da Stefano Vinti ci sono almeno 42.000 vani vuoti o sfitti. Solo a Perugia ci sono 4.200 case nuove o in fase di costruzione, di cui almeno 600 nella zona di Monteluce, che nessuno compra. Dall’altra parte della “porta” circa 10.000 famiglie che hanno bisogno di un tetto.
Dal Giornale dell'Umbria

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