PERUGIA -  "Con la scomparsa di Vincenzo Cerami l'Umbria perde un uomo di cultura, di altissima cultura, che si è adoperato in ogni modo per far crescere il nostro territorio e farlo dialogare, come esso merita, con i più elevati livelli di produzione artistica e letteraria della Nazione". Con queste parole, il presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, esprime il proprio cordoglio per la morte del celebre sceneggiatore, scrittore e drammaturgo avvenuta oggi a Roma.

"Nella sua qualità di assessore alla cultura del Comune di Spoleto - ricorda ancora Guasticchi - ho avuto modo di incontrarlo e di condividere con lui idee e progettualità all'inizio dei nostri rispettivi mandati. Era il 2009 e poter dialogare con lo sceneggiatore del film 'La vita è bella' ha rappresentato per me un ampliamento dei confini amministrativi verso una plasticità degli spazi istituzionali che solo da grandi esperienze culturali nazionali come la sua è stato possibile declinare in successiva azione politica di spessore, capace di incidere sulla realtà dei fenomeni culturali cari alla comunità umbra. Il Comune di Spoleto per la sua diretta azione, la Provincia di Perugia per la positiva ricaduta della sua presenza, tutta l'Umbria ha avuto modo di crescere e di diventare più consapevole dei propri mezzi grazie alla vicinanza, al contatto con un uomo forte e determinato, attento e intelligente come Vincenzo Cerami.

E in alcune occasioni - conclude Guasticchi - egli mi è stato vicino per il mio lavoro di scrittore quanto basta per incoraggiarmi e darmi impressioni, giudizi dei quali credo di avere potuto fare grande tesoro". Alle parole del presidente Guasticchi si sono unite le testimonianze dell'assessore alla cultura DonatellaPorzi: "La qualità del 'maestro', Cerami la portava scritta anche nei gesti minimi ai quali, spesso, in più di una occasione, lo ha chiamato il suo impegno di amministratore per le attività culturali. Sono rimasta, personalmente, sempre molto favorevolmente colpita dal modo in cui un uomo importante e celebrato come lui riusciva a calarsi, senza ritrarsene, dalla comprensione dei lavori nella quotidianità per la cultura. Questo suo esempio andrà seguito con costanza e autentica condivisione come uno dei lasciti maggiori della sua grande personalità".

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