E’ iniziata per i 288 giovani umbri, accompagnati da 9 sacerdoti e 6 seminaristi, l’esperienza della JMJ 2013 di Rio de Janeiro con Papa Francesco. Hanno ricevuto una calorosa e colorata accoglienza, il 16 luglio, appena hanno toccato il suolo brasiliano. All’aeroporto sono stati accolti da un gruppo di loro coetanei con canti e musiche ed in mano un grande foglio di carta con scritto: “Benvenuti fratelli italiani”. Un modo di farli sentire subito a casa.

            Sul sito del settimanale «La Voce» (www.lavoce.it) sono pubblicati servizi ed immagini dei giovani umbri che partecipano alla XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, un “diario giornaliero” dei principali e più significativi incontri in preparazione alle Giornate con Papa Francesco (25-28 luglio) precedute dalle catechesi dei vescovi sul tema della JMJ, “Andate e fate discepoli tutti i popoli!” (Mt 28, 19). Nei servizi è messo in risalto sia come i giovani umbri vivono questa splendida esperienza di fede e vita da riportare a casa per condividerla con chi non è potuto andare a Rio de Janeiro, sia lo scambio di esperienze con i coetanei brasiliani che li ospitano.  

            I giovani umbri sono stati subito colpiti dalla «grande apertura che il popolo brasiliano ha nei confronti di tutti – scrive Teresa, giovane “inviata” de «La Voce» –; apertura data dalla caratteristica che la sua cultura è un arcobaleno sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista fisico. Ci sono brasiliani biondi con gli occhi azzurri così come ce ne sono altri con la pelle scura e gli occhi verdi, ma tutti si riconoscono sotto un’unica bandiera e condividono gli stessi ideali».

            Inoltre, i nostri giovani sono stati colpiti anche dalla realtà brasiliana che si presentava ai loro occhi lungo il tragitto compiuto in autobus per raggiungere la città di Maricà, dove sono ospiti delle famiglie di alcune parrocchie. Si tratta di «quella realtà tanto raccontata e discussa delle favelas, abitazioni abusive – prosegue Teresa nel suo articolo –, che anche grazie agli eventi che si stanno svolgendo (JMJ) e si svolgeranno (mondiali di calcio e Olimpiadi) per i prossimi due anni in Brasile sono state presi in considerazione dal Governo per provvedimenti che possano migliorare la situazione ormai degenere. Queste informazioni sono state date da una guida che ha accompagnato i ragazzi fino a Maricà e che ha voluto sottolineare il fatto che, a scapito del pensiero ormai diffuso, le persone che vivono nelle favelas non sono delinquenti, ma il 90% di essi sono persone oneste con gravi problemi economici, costretti a vivere quindi in situazioni del genere».

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