A Postignano il 15 giugno la manifestazione "Un Castello all'orizzonte"
Dal 15 giugno al 28 settembre 2013, presso il borgo medioevale di Postignano, si svolgeranno gli eventi inclusi nel cartellone della manifestazione “Un Castello all’orizzonte”.
Postignano è una frazione del Comune di Sellano (PG) che fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura di due imprenditori napoletani, gli architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella. E sono proprio i due imprenditori napoletani, con la loro società Mirto srl ad organizzare le iniziative estive al borgo, con il Patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano.
IL PROGRAMMA DI “UN CASTELLO ALL’ORIZZONTE” OFFRE: mostre di pittura e di fotografia – concerti di musica jazz, classica e napoletana, dj set - masterclass, seminari, prove aperte, performance, lecture, conversazioni, stage master in teatro sociale, rassegna di film documentari sull’arte contemporanea, una conferenza sui “Capolavori della Valnerina” e la mostra mercato dei prodotti tipici umbri “Fiera del gusto e dei sapori”.
Le mostre “Artisti Americani al Castello di Postignano: Norman Carver jr / Del Cover / Kim Mc Lean / Henry A. Walker” e “1900 – 1930 fotografia tra tradizione e avanguardia” di Gennaro Matacena sr, si sono già inaugurate lo scorso maggio e si potranno visitare fino ad ottobre prossimo.
Da segnalare, in cartellone, iniziative ed artisti di calibro internazionale:
· la mostra degli artisti americani Norman Carver jr, Del Cover, Kim Mc Lean e Henry A. Walker ;
· l’iniziativa “Sinestesica, percorsi nella poetica dei sensi” che offrirà un’intensissima settimana (23-30 giugno) di esperienze artistiche ispirate alla sinestesia, che vanno dai concerti di Alexander Lonquiche Cristina Barbuti, del trio Ezio Bosso, allo stage del Master di Teatro Sociale diretto da Michele Cavallo dell’Università Sapienza di Roma, ai laboratori musicali e alla lecture sulla relazione tra spazio e suono con David Tremlett, l’artista autore di “Drawing for Free Thinking”, opera di 450 metri quadri realizzata per la Tate Britain di Londra. Con Sinestesica, il Castello di Postignano si consolida come un luogo di elezione per il dialogo tra il passato – l’antica bellezza del borgo riportato a nuova vita – e il futuro, fatto di avventure culturali sempre rinnovate.
· “Arte e Dintorni” eventi e rassegna di film documentari sull’arte contemporanea a cura di Laura Trisorio
SABATO 15 GIUGNO 2013, presso la Chiesa della Santissima Annunziata, alle ore 18.30, si terrà il primo appuntamento di “Un Castello all’orizzonte”. Sarà un concerto di musica classica con il pianista Alessandro Bistarelli ad inaugurare la manifestazione. L’artista proporrà agli spettatori presenti musiche di Clementi, Liszt e Skrjabin. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Il Castello di Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni:sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - una decina di botteghe, un piccoloalbergo/ristorante, una sala conferenze, un centro servizi, l’antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento. Qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata.
Alla fine degli anni ’60, l’architetto americano Norman F. Carver definì il Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns”.
Il borgo di Postignano (esempio meglio conservato tra i villaggi fortificati della Valnerina) ha forma di triangolo, con torre di avvistamento in alto e mura che circondano le abitazioni costruite sul declivio di una collina. Il Castello fu conteso da Foligno e Spoleto e prese parte alle guerre tra guelfi e ghibellini. Soprattutto tra il XIV e il XV secolo, il borgo ebbe una fiorente economia basata su agricoltura, attività forestali, artigianato del ferro e canapa.
A partire dal XVI secolo la sua popolazione cominciò a diminuire; nel corso del ’900 vi fu una consistente emigrazione. Nel 1966, a seguito di un piccolo cedimento del terreno, le famiglie furono evacuate. L’abbandono provocò il deterioramento del borgo, aggravato dal sisma del 1997.
Nel 2004 il borgo è stato inserito nell’elenco dei monumenti di interesse storico artistico dal Ministero dei Beni Culturali. Nel 2007 la Mirto srl, che aveva acquistato il borgo prima del sisma, iniziò il restauro degli edifici e degli affreschi, con il contributo della Regione Umbria e il sostegno dell’ Amministrazione di Sellano.

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