di Alfonso Gianni 

Ho visto e ascoltato il concerto di Barbara Hannigan, la ormai celebre soprano e direttrice d'orchestra canadese, al parco della Musica a Roma. Con l'orchestra  Santa Cecilia ha eseguito brani di Copland, una sinfonia (la 90) di Haidn, pezzi di Offembach ed ha concluso cantando uno stupendo brano di Kurt Weill il musicista di Brecht. Uno spettacolo vario, non solo musicalmente bello, ma anche divertente. Lei dirige ovviamente senza bacchetta, con le mani e le braccia e con gli avvitamenti del corpo. Quasi movimenti rock. Anche quando ha cantato rivolta al pubblico, con le mani dietro la schiena muoveva le dita dando il via e i tempi ai vari settori dell'orchestra. Oltre alle sue doti musicali multiformi, all'orecchio assoluto di cui è dotata, vi sarebbero anche altre caratteristiche (estetiche) da mettere in luce, ma, forse, alla mia età, non è il caso.

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