di Roberto Musacchio.

Ho fatto per tutta la parte principale della mia vita campagne elettorali sostanzialmente di appartenenza. Il Pdup, Il PCI, Rifondazione. Da quando c'è una crisi dei partiti come progetti di vita organizzati il rapporto col voto è diventato più difficile. Non ci ho mai rinunciato perché io sono di quelli per cui "C'è ancora domani" è un bel film. Ho provato sempre a cercare un senso. Cosa difficile dopo una grande sconfitta, quella del "corpo a corpo" col centrosinistra, e del regime del maggioritario contro cui pure eravamo stati sconfitti. A volte sono riuscito a contribuire a tentativi almeno parzialmente riusciti come L'Altra Europa con Tsipras che aveva al centro la lotta alla austerità e come emblema la resistenza greca. A volte ho solo testimoniato rispetto a voti che sembravano utili ma poi finivano, prevalentemente, ad appoggiare Draghi o non aiutavano a liberare dalla cappa in cui siamo. Oggi sento proprio l'urgenza e l'imperativo di votare contro la guerra. Sono drammaticamente certo che ormai la guerra è scelta e organizzata dai dominanti. Se leggo le risoluzioni del "mio" parlamento, quello europeo, votate da quasi tuttə, sono basito per come grondano guerra. I rapporti di Letta e Draghi costruiscono la UE della guerra. I comportamenti di istituzioni e governi la alimentano. Guerra che significa che siamo tuttə prigionierə, a rischio di morte sociale e fisica. Guerra che significa austerità massiccia. Militarizzazione di scuole e informazione. Repressione. Sono ossessionato da questo e vorrei tanto che questa ossessione diventasse collettiva e resistenza di tuttə anche elettorale. Francamente non vedo progetti politici che vadano oltre questa necessità impellente. Altri obiettivi che non siano conseguiti a partire da questo. Altri nemici più importanti. Voglio combattere Meloni ma la guerra la vota con Schlein. Non mi piace Orban (neanche quando stava nel PPE) ma, in questo momento, la UE ce l'ha con lui soprattutto perché è contro la guerra e non fa nulla per liberare Salis. Ecco, la lotta alla guerra è l'unica cosa che penso non si possa disertare.

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