La Sinistra arcobaleno è impegnata in una difficile campagna elettorale che deve affrontare e abbattere il rischio della scomparsa di una forza politica di sinistra dal panorama politico del nostro paese. Protagonisti di questa battaglia sono anche i comunisti, di Rifondazione e dei Comunisti italiani, insieme ai compagni di Sinistra democratica, ai Verdi, alle tante soggettività, movimenti e associazioni che non si rassegnano all’idea che il cambiamento sociale venga derubricato dall’agenda politica a favore di un blando riformismo. Dal risultato elettorale dipende la forza che avrà la sinistra di opporsi al progetto centrista moderato del PD. Ma è evidente che Sinistra arcobaleno non può essere solo un cartello elettorale, ma sarà un soggetto politico nuovo, unitario e plurale. Alle forze politiche esistenti non chiederemo di sciogliersi, di cancellare la propria storia e identità, ma di contribuire al processo di riaggregazione e ricostruzione della sinistra cercando l’unità e, al contempo, rispettando le diversità. In questo contesto il contributo dei comunisti sarà importante. Quello della tradizione comunista consiliare, del movimento dal basso, libertario e radicalmente riformatore non potrà mancare nella costruzione del nuovo soggetto unitario, né potrà essere ridotto a mera componente culturale, come, forse con troppa leggerezza, ha dichiarato il candidato premier Bertinotti. Il progetto unitario a sinistra non si fa schiacciando culture, esperienze, storie, pratiche e tradizioni, ma cercando di essere realmente unitari, di mettere l’esigenza dell’unità al primo posto, quindi facendo delle diversità ricchezza: tutti dovremo cedere quote di sovranità al nuovo soggetto unitario, ma non si può chiedere a nessuno di scomparire come forza politica organizzata, soprattutto quando il proprio patrimonio di lotte, analisi, pratiche e riflessioni sarà sicuramente un di più per la vitalità della sinistra. E in questo Rifondazione comunista ha certo delle buone carte da giocare. Condividi [7]