La situazione politica nazionale per ciò che riguarda lo stato della sinistra e il rilancio del Centro Sinistra presenta luci e ombre. Di positivo "C'è una nuova proposta" avanzata dall’Art.1-MDP, da Possibile e da Sinistra Italiana, nel corso dell’Assemblea nazionale unitaria della Sinistra del 3 dicembre 2017. Movimenti progressisti che si muovono nella costruzione di una forte aggregazione di sinistra che dovrà offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato (fra cui gli astensionisti al voto) e affrontare le prossime elezioni politiche con temi e politiche riguardanti le tutele dei lavoratori, la giustizia sociale, l’uguaglianza, il lavoro, misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale ed anche la difesa della Costituzione, in alternativa a chi ha creduto di rafforzare la grande impresa e ha combattuto una battaglia per salvare le banche invece delle persone.

Di negativo va notato il fatto che ancora oggi appare lontana una aggregazione di tutte le forze di Sinistra in particolare per le incertezze e perplessità presenti nel movimento di Giuliano Pisapia (vago sul percorso da seguire; tra l’altro le ultime notizie lo danno in ritirata).

Anche il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, dichiara di volere il rilancio del Centro Sinistra, senza però modificare nulla della sua politica. Una dichiarazione che la sinistra del lavoro non può accettare.

Per il rilancio della Sinistra Unita e del Centro Sinistra si ha assoluto bisogno di una politica che torni ad affrontare i problemi reali del Paese e a ricostruire un rapporto con gli elettori. In tale contesto è fondamentale un’azione verso il 50% degli elettori che in passato hanno scelto di non votare.

L’incoronazione di Grasso come guida di Liberi e uguali – che vede l’unione di Mdp, Sinistra Italiana e Possibile - sembra rendere possibile tale strategia. Il nuovo soggetto guarda alla cultura dell’inclusione e della partecipazione nell’obiettivo di costruire una nuova alleanza tra cittadinanza attiva, sindacati, forze intermedie in grado da mettere al centro il lavoro con le sue problematiche, dare speranze ai giovani sotto il profilo occupazionale, proporre politiche ambientali e sanitarie tali da abbattere le liste di attesa e rispondenti alle esigenze dei cittadini, migliorare i trasporti, le infrastrutture, la cultura, il decoro urbano e la sicurezza.

Le difficoltà che investono lo scenario nazionale si ripercuotono anche sul Governo locale, già impegnato a trovare soluzioni per il riequilibrio dei debiti. La decisione della Corte dei Conti di rinviare la Sentenza offre al Comune di Terni una seria possibilità di risolvere il problema senza gravare sui cittadini e di portare a compimento il proprio mandato. Una possibilità, però, resa difficile da quanto succede all’interno del Partito democratico e della maggioranza consigliare.

Le dimissioni del capogruppo Avv. Andrea Cavicchioli, uno dei massimi esponenti del Pd all’interno del consesso cittadino ternano, rappresentano una fuga incomprensibile di fronte alle difficoltà. La presa di posizione dei quattro consiglieri: Pantella, Bartolini, Pennoni e il subentrato Teofrasti contro il Sindaco è chiaramente finalizzata all’arrivo del commissario.

Nella sostanza, tutto ciò, rappresenta un chiaro intento di porsi contro il Centro Sinistra al governo del Comune di Terni, senza considerare che l’effetto finale può sfociare nella consegna dell’amministrazione civica a quelle forze politiche, populiste ed estremiste, che potrebbero poi dare l’assalto al governo regionale.

Di fronte a questa situazione L’Associazione “E. Berlinguer” ha apprezzato le valutazioni del Sindaco Sen. Leopoldo Di Girolamo impostate sulla volontà di andare avanti e portare a compimento l’attuale mandato amministrativo.

L’Associazione “E. Berlinguer” ritiene che alla volontà del Sindaco debbano seguire specifici fatti concreti, consistenti in: 1) Provvedimenti per il riequilibrio che non siano a carico dei redditi dei cittadini; 2) un sostanziale “cambio di passo” nel governo della città rendendo chiaro al riguardo le cose da fare in quest’ultima parte del mandato amministrativo per riacquistare credibilità tra i cittadini (come ad esempio la Fontana di Piazza Tacito, Il Verdi, Cardeto, etc.); 3) un rafforzamento della Giunta comunale; 4)iniziative volte a favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte del Comune e a ricostruire così un rapporto positivo tra il governo locale e la cittadinanza ternana; 4 5) pianificazione delle cose da fare per dare risposte adeguate ai bisogni della gente; 6)iniziative mirate a sostenere la scuola, l’università e l’alta formazione (volano della ricerca scientifica e dello sviluppo culturale, oltre che di sostegno alla crescita). Il sistema educativo umbro nel suo complesso sta vivendo un declassamento nell’indifferenza dei più, forse nell’intento di costituire la cosiddetta “area vasta”. Un esempio tangibile: la Direzione scolastica regionale è stata tolta con il silenzio di tutti, riducendola ad un ufficio senza centro di costo; 7) rafforzamento del sistema delle piccole e medie imprese attraverso lo strumento dell’area di crisi complessa senza tralasciare la sostenibilità in un mondo che guarda all’economia circolare; 8) particolare attenzione allo stato delle Acciaierie per non subire, senza condizionarle, le scelte che riguarderanno la nostra realtà industriale da cui dipendono la garanzia dell’occupazione e l’economia della città.

Il Segretario Ing. Giocondo Talamonti

Il Presidente On. Mario Andrea Bartolini

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