Parlare di mercato in sanità significa concentrarsi su chi da molti anni tenta di snaturare l'identità del nostro sevizio sanitario nazionale, attraverso l'ingresso massiccio di capitali privati per fare profitto attraverso le assicurazioni e le cliniche private. Nei Paesi sviluppati la spesa sanitaria tende crescere per l'invecchiamento e per l'ampliamento delle terapie sanitarie, sotto la spinta potente della ricerca biomedica. In Francia ed in Germania il sistema sanitario può essere definito di assicurazione sociale con cui lo Stato finanzia buona parte della spesa rimborsando i cittadini dei costi sostenuti. Lo strumento finanziario sono una serie di fondi assicurativi alimentati da fondi statali. Negli USA c'è un sistema basato sulle assicurazioni private che si rivolge soprattutto ai lavoratori ed alle loro famiglie con i fondi messi a disposizione dai datori di lavoro che usufruisce di esenzioni fiscali. I cittadini oltre i 65 anni ed a basso reddito sono protetti da fondi federali : tali programmi sono precari perchè sottoposti ai continui tagli del bilancio nazionale. La copertura assicurativa dei cittadini scende sempre di più e quelli privi di assistenza si concentrano nei lavoratori a basso redito, senza contratto di lavoro regolare, lavoratori autonomi. In Italia c'è il modello del servizio sanitario nazionale cioè una rete di servizi pubblici che attraverso la fiscalità generale garantisce a tutti i cittadini tutte le prestazioni sanitarie essenziali . Esso è condizionato dai caratteri del bilancio pubblico nazionale che ha un debito enorme e che è zavorrato da una enorme evasione fiscale : chi evade le tasse usufruisce del servizio pubblico senza contribuire, penalizzando di fatto il diritto alla salute degli altri cittadini. Si potrebbe proporre che i 7% dell'evasione recuperata sia destinata alla sanità.
USA spesa pubblica 6,2% del pil spesa privata 7,7% = 14%
Germania spesa pubblica 8% del pil spesa privata 2,7% = 10,7%
Francia spesa pubblica 7,2% del pil spesa privata 2,3% = 9,5%
Italia spesa pubblica 6,3% del pil spesa privata 2,1% = 8,4%

Come si legge gli USA, con enorme ricchezza ,spende per la privata cifre esorbitanti lasciando senza assistenza milioni di persone : è il cuore dello scontro sulla riforma Obama che tenta di sanare questa condizione, dimostrando l'insostituibilità del sistema pubblico.
Più in generale, anche in Italia, c'è chi pensa che la prestazione di cura si possa considerare alla stregua di un bene fruibile in un mercato concorrenziale ,simile ad un bene come l'acquisto di una automobile : tale similitudine è infondata. Nel mercato concorrenziale chi vuole comprare un bene è perfettamente confrontabile per qualità e prezzo con quello prodotto da altri. Invece l'offerta di prestazioni sanitarie non è confrontabile perchè il cittadino è di norma privo di conoscenze mediche per valutare e scegliere per di più eventi così importanti e poco ricorrenti impediscono l'acquisizione di una conoscenza valutativa dentro un quadro di fragilità psicologica che esige riferimento fiduciario e di qualità. Il servizio sanitario pubblico non ha l'obbiettivo di ridurre i costi per massimizzare il profitto come fa il privato, ma quello di massimizzare la qualità delle cure prestate. La clinica privata convenzionata "S.Rita" a Milano ha visto la condanna al carcere per il suo primario chirurgo perchè operava pazienti ,anche quando non era necessario ed in alcuni casi con esiti mortali, pur di incassare il denaro pubblico della convenzione per il numero delle prestazioni effettuate. Abbiamo introdotto la modalità del privato convenzionato per cui al privato vengono garantite a priori le risorse pubbliche della sanità. Nel privato convenzionato senza rischio imprenditoriale ,attraverso risorse sottratte ai servizi pubblici, si accentua la voglia di massimizzare il profitto stressando i costi ,visto che il finanziamento (cioè il mercato) è assicurato a priori. Recente è il caso della morte di una giovane donna a Perugia che è arrivata in fin di vita al policlinico perchè non era più gestibile nella clinica privata convenzionata.
Durante la tragedia della pandemia, avete visto in prima fila, per caso ,le rianimazioni, le corsie, i medici delle cliniche private?
Una ultima considerazione generale sulla radicale incompatibilità tra logica di mercato e diritto alla salute : tutti i sistemi sanitari dovranno affrontare nei prossimi decenni la gestione delle patologie croniche che assumeranno sempre di più un carattere di massa. Essa esige una reale integrazione tra l'ospedale ,le specialistiche ed i servizi territoriali che vanno potenziati ( distretti, ambulatori, assistenza domiciliare, assistenza sociale ). Sono attività garantite solo dall'ospedale pubblico integrato con i servizi territoriali; così come il sostegno a tutte le iniziative sulle diagnosi precoci dei tumori, l'educazione sanitaria, il controllo degli alimenti e sugli ambienti di vita e di lavoro. Tutte attività di straordinaria importanza ma fuori dalla "vista" dell'interesse del privato. La conclusione è che il privato può avere solo una funzione secondaria nell'erogazione dei servizi e dentro un quadro di programmazione sanitaria pubblica Quindi vanno combattute tutte le visioni economicistiche perchè incompatibili con l'essenza delle politiche della salute. Esse nascondono, come dimostrato dalle crisi finanziarie a cui sono seguite politiche di austerità , politiche di tagli ai servizi ed alle prestazioni a danno dei cittadini. I capitali privati sempre pronti a presentarsi come i salvatori delle difficoltà.
Il vero soggetto privato dovrebbe investire nella costruzione di una clinica privata con proprio capitale per offrire prestazioni di qualità, trasparenza delle retribuzioni del personale, servizi connessi ad assicurare qualunque evento imprevisto ( strumentazioni e rianimazioni) in modo da attrarre chi è disposto a pagare in proprio per tale livello di qualità.
Ovviamente altra cosa , che va sempre tenacemente perseguita, è il carattere del rigore nella programmazione e nella gestione dei servizi e delle risorse pubbliche da parte della politica a cui è affidato il governo della sanità nelle istituzioni.
Sono oramai pesantissimi i segni di una precisa volontà di chi governa, in Umbria, di sabotare quotidianamente la nostra sanità pubblica per poi invocare la necessità di una devastante privatizzazione, già per altro annunciata . I segnali delle forze politiche locali sono spesso inadeguati ed ambigui : penso che in autunno questa città dovrà alzare forte la voce dell'indignazione, se non ora quando?
 

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