PERUGIA – Fedele al suo proposito di svolgere in maniera nuova, meno istituzionale e più politica, il ruolo assegnatogli alla guida dell’Assemblea legislativa umbra, il presidente Marco Squarta (FdI) non lascia passare un giorno senza deliziarci con una sua esternazione. Peccato, però, che il più delle volte si tratti di rimasticature volte a sottolineare le magnifiche e progressive sorti che attendono la nostra regione con la guida di Tesei & C., senza aggiungere niente di nuovo.

L’ultima uscita ieri, quando si è spinto ad osannare lo stanziamento di 31 milioni deciso dalla Giunta regionale a sostegno delle imprese, misura giustamente bollata dalle minoranze che l’hanno equiparata al famigerato e truffaldino “gioco delle tre carte”.

E si perché, come è stato chiaramente spiegato, l’impiego di quei 31 milioni era già stato deciso per cui la Giunta Tesei si è limitata a toglierli da una parte per metterli in un'altra, senza aggiungere un solo euro in più. Una semplice operazione di “rimodulazione” della spesa, come è stato giustamente osservato.

Oltre tutto il presidente "Cocorita" Squarta dovrebbe dirci cosa ne pensa del fatto che quei milioni sono tutti di provenienza Ue e che non ci sarebbero stati se il nostro Paese fosse uscito dall’Unione come insistentemente chiesto dal suo partito.

Al solerte presidente dell’Assemblea Legislativa, che è a tutti evidente soffre del complesso di non essere entrato in Giunta per cui è alla ricerca continua della visibilità che quel ruolo gli avrebbe assicurato, chiediamo perciò cosa ne pensa del fatto che a guidare la sanità umbra sia stato inviato dalla Lega un suo uomo di fiducia proveniente da Verona. Trattandosi di un geometra, probabilmente più esperto di estimi catastali che di pronto soccorsi o quant’altro, è chiaro che il compito che gli è stato affidato era soprattutto quello di smontare il sistema sanitario umbro a predominanza pubblica, introducendo dosi massicce di privatizzazione, con gli “utili” che tutto questo comporta. Il tutto secondo il modello lombardo-veneto che tanto si è distinto in questi tempi di coronavirus.

E’ questo modello, che ha prodotto fra l’altro la risibile figura del presidente lombardo Attilio Fontana comparso con tanto di mascherina a coprire il volto, che ci ha coperto di ridicolo in tutto il mondo. Ed è proprio nel lombardo-veneto che l’epidemia ha colpito duramente, per cui l’assessore Coletto ha fatto bene, nel momento in cui c’era bisogno di assumere il comando della situazione, a concedersi un lungo week end nella sua  terra d’origine dove è comparso in uno dei banchetti organizzati dalla Lega per la raccolta di firme (vedasi foto), passando così la palla a chi se ne intendeva più di lui.

Ma su tutto questo il presidente Squarta non ha ancora proferito verbo, anzi se l’è presa con il presidente Conte colpevole, a suo dire, di non mettere abbastanza soldi per sostenere la nostre aziende fortemente in difficoltà per responsabilità esclusiva di chi, lo ripetiamo, ci ha messo alla berlina a livello internazionale.

La decisione del governo delle Isole Mauritius, che al solo sentire la parola “milanesi” ha fatto immediatamente ripartire l’aereo italiano senza che i passeggeri potessero posare un piede a terra. è la più chiara dimostrazione di quanto siamo scesi in basso nella considerazione internazionale.

ep

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