‘A Chiagnona nostra

In Italia, ormai è appurato, tutti sono esperti di tutto, tutti sanno di tutto. Tutti rispondono ad inviati molto speciali che intervistano persone anche brave ma che nella vita fanno altro. Allora, per esempio, il postino, il barista, il poliziotto o l’operatore ecologico con aria pensosa fanno il riassunto di quanto hanno appreso da altri esperti nelle tv nazionali o nella rete. Le bischerate si sprecano ma ognuno si diverte come vuole.

Tra questi esperti un posto d’onore se lo sono ritagliato i sindaci che quotidianamente pontificano sul covid-19 esulando spesso e volentieri dal proprio ruolo istituzionale. Ai politici, a qualsiasi livello, non si chiedono informazioni scientifiche che spettano a scienziati e medici ma indicazioni pratiche su come rispettare le direttive degli esperti veri. Distinzione netta tra chi organizza la sanità nel territorio e chi la sanità la pratica.

La stragrande maggioranza agisce in buona fede ma in pochi riescono a trattenersi davanti ad un taccuino o ad una telecamera e tracimano. E’ nel loro dna, nella loro cultura e fanno di tutto per mettersi in mostra, per farsi notare. Si sprecano i videomessaggi e le interviste ma anche le informazioni sbagliate e fuorvianti.

Così fan tutti, potrebbero rispondere parafrasando Mozart. E tutti fanno male rispondono i Cittadini. Alcuni esempi. Prima, noblesse oblige, la Governatrice Tesei, accodata alle posizioni leghiste di Fontana e Zaia, cambia idea su tutto. Supportata dal corrierino dell’Umbria, “chiagne” con Roma mentre alza la voce a Perugia; sui respiratori polmonari si esibisce in un tourbillon di numeri e in un rilancio continuo dimenticando che non esiste solo l’Umbria e che i tagli alla sanità li hanno fatti anche i suoi amici.

Chiagne sul materiale che la Protezione Civile nazionale manda in Umbria a singhiozzo ma lei fa lo stesso e, capolavoro di intelligenza politica, nell’emergenza taglia le indennità per il rischio infettivo-biologico al personale sanitario. Si, a medici e infermieri.

Nomina cinque consulenti che affiancheranno l’assessore Coletto per l’emergenza e son tutti veneti. Tutti. Speriamo portino altre idee un po’ migliori di quelle applicate nel lombardo-veneto altrimenti dovremmo preoccuparci sul di più. Forse scelti per problemi di lingua ma almeno uno di Montefalco poteva nominarlo.

No woman no cry, non te ce crede più nessuno. Sta passando anche in Umbria la sbronza leghista.
 

Articolo1 Tiferno

 

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