Credo che a Perugia tutti abbiano conosciuto il Compagno Paolo Vinti, giornalista e scrittore.

Presenza ineludibile in Corso Vannucci, dove scambiava le sue opinioni politiche con i protagonisti della vita culturale della città e non solo. A proposito è famoso il suo contro con lo scrittore argentino Osvaldo Soriano, il quale, incuriosito da una delle note battute di Paolo, si fermò  a colloquiare con lui.

Attento studioso di quelle che erano le contraddizioni  sociali, che sapeva coniugare con una crisi irreversibile della sinistra e il pericolo che questa crisi avrebbe portato in termini di coesione sociale, arretramento culturale e perdita dei valori tradizionali, tipici del nostro territorio come il lavoro e il riscatto dell’uomo attraverso il lavoro.

Senza un’emancipazione delle classi proletarie non ci sarebbe stato un progresso civile della società. L’assenza di una cultura popolare, che derivava dalle lotte sociali che il proletariato Perugino aveva condotto energicamente per migliorare la propria esistenza, avrebbe  portato solo alla disgregazione di un tessuto sociale che si basava sul riconoscimento forte di una identità caratterizzata dai principi del progresso e dell’uguaglianza.

Ma Paolo sapeva guardare anche oltre queste evidenti  negative realtà. Aveva la forza della volontà e la fiducia nella propria gente. Era convinto che, dopo un periodo di crisi, i soggetti sociali del cambiamento avrebbero saputo risollevarsi e reagire a questo clima di povertà intellettuale e non solo, avrebbero saputo, ancora una volta, riconoscersi come classe sociale che unita avrebbe di nuovo lottato per cambiare il mondo.

Ogni gesto, ogni momento, ogni evento (locale, nazionale ed internazionale) che dimostravano, anche timidamente, una reazione a questa deriva regressiva, era una occasione per prendere forza e continuare a lottare e sperare ancora in cambiamento radicale della società.

Quello che dovremmo fare adesso noi seguendo l’insegnamento di Paolo.

Ben venga, quindi, questa borsa di studio dedicata al nostro Paolo, intellettuale acuto ed originale, che sapeva guardare oltre le cose visibili.

 

Attilio Gambacorta

Associazione Culturale “Umbrialeft”

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