ANCONA - Nel procedimento ad Ancona che vede tre diciassettenni di Città di Castello accusati di stupro ai danni di una quindicenne di Fano, si terra' il 30 novembre prossimo l'udienza in cui i tre periti (sono tre donne: un medico legale, una psicologa e una ginecologa) riferiranno sui risultati degli accertamenti disposti con l'incidente probatorio.

Servira' ad acquisire come prova, per un eventuale processo, la testimonianza della vittima dello stupro. Il fatto e' accaduto il 25 giugno scorso sulla spiaggia dell'Arzilla a Fano, durante la Notte Bianca. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Franco Venarucci, i tre stuprarono uno dopo l'altro per circa mezz'ora la minorenne, conosciuta quella sera, minacciandola poi perche' non rivelasse nulla dell'accaduto.

I segni di costrizioni (lesioni alle ginocchia e a una spalla) riscontrati nel primo referto medico confermerebbero, a giudizio dell'accusa, la violenza. Gli indagati, invece, pur non negando di aver avuto contatti sessuali con la giovane, sostengono di non averla costretta a appartarsi e di non aver commesso violenza sessuale.

Nell'incidente probatorio le difese hanno nominato propri esperti con lo stesso criterio scelto dal gip che ieri ha conferito gli incarichi. Ai periti sono stati concessi 90 giorni per completare le relazioni.

Ad agosto la psicologa incontrerà la ragazzina per valutarne la sua capacità di rendere testimonianza e affrontare l'interrogatorio in cui vi saranno domande incrociate del pm e dei difensori.

Sul fronte cautelare, la procura ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del riesame di revocare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. In quella sede, diversamente dal gip Danila Indirli la quale aveva respinto una prima istanza, il tribunale ha ritenuto l'assenza di gravi indizi di colpevolezza. La decisione della Suprema Corte dovrebbe arrivare a novembre.

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