GUBBIO - Saranno presentate a Roma domenica 13 gennaio alle ore 17 nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna, alcune sequenze del video sulla ‘Festa dei Ceri’ dal titolo ‘Prodigio in slow motion’, insieme al filmato  già presentato alla Mostra del Cinema di Venezia  ‘Un patrimonio sulle spalle’, entrambi curati da Francesco De Melis. 

Per  l’amministrazione comunale sarà presente l’assessore Augusto Ancillotti e il filmato stesso sarà proiettato in versione integrale a Gubbio per tutta la cittadinanza entro il mese di gennaio. L’evento, promosso dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane,  si tiene  nell'ambito della mostra ‘Il mondo infine – vivere tra le rovine’ e gli esperimenti cinematografici sono incentrati sul tema del ‘peso del mondo’, legato alla suggestione creata dallo sforzo e dall’impegno nelle grandi tradizioni folkloriche. 

Ne parleranno  Leandro Ventura direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia,  Fabio De Chirico referente per il Piano per l'Arte Contemporanea del MIBAC, Stefania Baldinotti funzionario antropologo del MIBAC, Maria Fratelli dirigente Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, Patrizia Nardi responsabile tecnico scientifico progetto UNESCO per la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, Francesco De Melis regista e compositore, Patrizia Giancotti antropologa. 

Sul  film dedicato alla ‘Festa dei Ceri’,  si legge nella presentazione: «A differenza della fulminea velocità che contraddistingue il 15 maggio, il filmato, girato lo scorso anno sotto una pioggia battente con tecniche e strumenti innovativi, privilegia la lentezza  per "vedere" a fondo nel convulso e imponente movimento di popolo, e il ‘ralenti’ penetra i meccanismi di interazione e condivisione, di solidarietà e competizione, fino a scomporre l'azione per trovare la primaria tessitura antropologica. Lo sforzo sovraumano, i gesti collettivi, la micro-mimica individuale, messi in evidenza da una camera RED in grado di filmare piani sequenza a 180 fotogrammi al secondo, conducono dentro un mondo parallelo a quello dell'azione in tempo reale, un mondo sospeso e ieratico, invisibile a occhio nudo, che ci rivela l'altra dimensione di questo complesso rito collettivo.  Il flusso delle immagini, ad altissima risoluzione, "danza" sul contrappunto di elementi sonori della festa: una musica che deriva dal missaggio dell'ampio ventaglio timbrico dei suoni rituali. Non si tratta di azioni performative, di effetti speciali volti a riprodurre l'eco emotiva di una celebrazione, ma del rito vero e proprio, arcaico e immutato, nel quale, grazie a questa intuizione espressiva dell'autore, il pubblico è invitato ad "entrare"».  

L’altro video ‘Un patrimonio sulle spalle’ è incentrato sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane,  che  comprende La Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari, decretata nel 2005 dall'UNESCO Patrimonio Immateriale dell'Umanità, per audacia, spettacolarità e bellezza delle varie imprese. Si sta lavorando da tempo, a vari livelli, per far rientrare Gubbio e la ‘Festa dei Ceri’ nella Rete Unesco, come a buon diritto merita  anche perché  ha  sempre  continuato a far parte dell’associazione delle ‘Macchine a Spalla’.

 

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