di Lorenzo Tosa.

Il centrodestra governa ininterrottamente da 24 anni, e per 5 mandati consecutivi, la Regione Veneto, che ha competenza concorrente sulla tutela e la difesa dell’Ambiente. Di questi cinque mandati, 4 volte il governatore è stato sostenuto apertamente dalla Lega, e in 2 casi - gli ultimi - è stato un rappresentante e un’espressione diretta della stessa Lega.

Negli ultimi 25 anni la Lega ha governato il Paese per oltre un decennio, con Berlusconi, ex fascisti e grillini. 25 anni in cui si sono registrate tre delle sei alte maree più gravi nella storia di Venezia.

Nel 2003 Silvio Berlusconi ha inaugurato ufficialmente il Mose, affiancato dall’allora ministro all’Ambiente Altero Matteoli (pace all’anima sua), l’allora Presidente del Veneto Giancarlo Galan (Forza Italia), il suo all’epoca vice e attuale governatore Luca Zaia (Lega) e Renato Brunetta (FI). 16 anni - e 7 miliardi di euro -dopo, il Mose attende ancora di essere completato.

Martedì scorso, durante la discussione sul Bilancio regionale, Zaia e la sua maggioranza sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno appena bocciato tutti gli emendamenti per contrastare i cambiamenti climatici. Due minuti dopo la sala del Consiglio regionale è stata invasa dall’acqua ed è stata evacuata.

E oggi Matteo Salvini ha ancora il coraggio di accusare l’attuale governo - in carica, ricordiamolo, da meno di 3 mesi (tre mesi!) - di “ignorare un patrimonio dell’umanità e di fare più danni della grandine”.

Ma la cosa più spaventosa non è neppure che lo dica. Lui di mestiere fa lo sciacallo, l’avvoltoio. Il problema è che la maggioranza degli italiani gli crede. Lo acclama. E gioiosamente lo vota. Questo è il problema.

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