PERUGIA - “L'erba del vicino è sempre più verde?” Ebbene sì! L'argomento riguarda gli Etruschi, l'antico e ancora misterioso, per molti aspetti, popolo la cui civiltà, giunta dall'oriente, si sviluppò prevalentemente tra Toscana, Umbria e Lazio. La domanda è sorta spontanea tra i consiglieri e  gli amici della Pro Ponte dopo il risalto che la stampa locale e nazionale ha riservato al “Festival 2017: BluEtrusco” organizzato a Murlo, un piccolo comune del senese, e giunto quest'anno alla terza edizione. Merita i complimenti questa manifestazione con un intenso e ricco programma dal 13 al 30 luglio e dal 29 settembre al 1° di ottobre. E' stato decantato come l'unico evento dedicato alla cultura etrusca. Velimna, invece, l'evento organizzato dalla Pro Ponte, è alla 15^. Il ritrovamento di un insediamento etrusco a Murlo risale a 50 anni fa, la scoperta dell'Ipogeo dei Volumni a Ponte San Giovanni risale al 1840: 177 anni fa. Ma, a parte questi dettagli, tanto di cappello a Murlo che più della Pro Ponte ha un sindaco, Fabiola Parenti, che riesce a convogliare nel suo piccolo borgo (il comune non raggiunge i 2.500 abitanti comprese le frazioni) per l'inaugurazione dell'evento 2017: un sottosegretario del Ministero della cultura e del Turismo (Borletti Buitoni), presidente e assessori della Regione Toscana, provincia  e comune di Siena con Presidente, sindaco e assessori, docenti di etruscologia di numerose università italiane, direttori di musei, di archivi e biblioteche di materiale etrusco, musicisti, attori, giornalisti, autori e scrittori di etruscologia e di musica e tradizioni etrusche, esperti di gastronomia storica e così via. La Pro Ponte, senza un sindaco ma pur con un presidente e un consiglio direttivo molto efficienti e disponibili, a fatica riesce ad avere la presenza di un  assessore all'inaugurazione: tutto qui, oltre al consueto, gradito e gratuito patrocinio delle istituzioni. Poi, senza contributi, è tutto sulle spalle dei volontari e di amicizie collaudate e fedeli. Ma, come dicono in Toscana, “Senza lilleri un si lallera” e quindi la Pro Ponte, lasciata da sola e immune dai contributi delle istituzioni,  non riesce a permettersi un programma simile a “BluEtrusco”, distribuito su quattro fine settimana, organizzato da un paesino di nemmeno 2.500 abitanti ma che, senza dubbio, può disporre di contributi economici dalle istituzioni provinciali e regionali riuscendo a dare un risalto nazionale a un evento prettamente culturale con spazi aperti alla gastronomia, al paesaggio, ai percorsi su antichi sentieri, alla bibliografia etrusca, alla musica  cercando anche di valorizzare i prodotti della sua terra: non meno validi di quelli che può offrire il territorio di Perugia e di Ponte San Giovanni in particolare con la presenza di aziende e di prodotti ai vertici mondiali del consumo e ambasciatori, volontari e non ricompensati, della città e della regione. E' strano che Perugia, che fu capitale della Lucumonia etrusca, non si sia ricordata degli Etruschi nella sua partecipazione alle selezioni della città della cultura europea 2019 (come si sa fu scelta Matera) e dedichi un evento costosissimo a un momento storico poco eclatante per la città senza un occhio di riguardo per coloro che furono i progenitori di quanti abitano oggi la città e le cui testimonianze sono evidenti da secoli e non da 50 anni, data di inizio degli scavi di un sito etrusco nei dintorni di MURLO. A tutto questo c'è da aggiungere l'enorme impegno economico e di volontariato della Pro Ponte nell'accogliere ogni anno, nella propria sede, tra le 30 e le 40 scolaresche mettendo a contatto scolari e studenti con quanto l'associazione offre di “etrusco” in costumi, video, guide, degustazioni con colazioni e merende, bevande, materiale fotografico e storico. Un grande impegno culturale, didattico, formativo e informativo sugli Etruschi e su quanto la realtà e la fantasia gira intorno all'antico popolo che, a Perugia e in Umbria, meriterebbe più attenzione da parte delle istituzioni con interventi economici e di presenza..

gino goti 

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