Forte è la preoccupazione dei docenti, del personale tecnico amministrativo e degli studenti dell’Università per stranieri di Perugia, dopo la notizia della sospensione dagli incarichi di pubblico servizio della rettrice Grego Bolli e del direttore generale Simone Olivieri. Le domande più ricorrenti in queste ore dentro e fuori l’ateneo sono: come andrà avanti l’Università, chi ha la responsabilità giuridica ed amministrativa?
“Ecco – affermano in una nota Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell'Umbria e Domenico Maida, segretario generale della Flc Cgil dell'Umbria - il silenzio assordante delle istituzioni regionali e del sindaco della città sembra una ulteriore fuga dalle proprie responsabilità. È utile ricordare che sin dalla prime notizie su questa inchiesta, che è successiva ad altre altrettanto gravi in corso, abbiamo sostenuto la necessità di una messa in tutela dell’istituzione universitaria, attraverso un passo di lato dei soggetti indagati. Fermo restando ovviamente il principio sacrosanto della presunzione di innocenza, per tutti”.
“Ma in questo momento – continuano Sgalla e Maida - è urgente ed indispensabile che le istituzioni cittadine e regionali si facciano promotrici di azioni ed iniziative che affrontino prima di tutto il tema della gestione quotidiana dell’Ateneo, con tutti i relativi aspetti amministrativi e contabili. E poi che aprano una discussione collettiva, poiché, come abbiamo sempre sostenuto, l’Università per stranieri di Perugia è un bene comune, un patrimonio collettivo delle nostra città e della nostra regione”.
“Da lunedì, insieme a tutto il personale , se continueranno questa incertezza amministrativa e questa inerzia istituzionale, saremo costretti ad intraprendere tutte le iniziative sindacali utili a sbloccare la situazione e tutelare il nostro Ateneo”.

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