UMBERTIDE - Questa memoria è sempre stata per noi, oggi più che mai, una religione civile e, come ogni religione, ha i suoi valori che anche quest’anno ricordiamo. Quali i valori della Resistenza e della Liberazione? La libertà, la lotta contro l’oppressione, l’amore per la patria, la democrazia, la giustizia e la solidarietà. Soprattutto. E poi: la partecipazione, il dialogo, l’incontro.

Valori etici e valori politici ad un tempo. Si leggano le lettere dei condannati a morte e apparirà subito chiara l’idea stessa di una nuova convivenza sociale e politica per la quale ci si batte e si è, perfino, disposti a morire: per darle vita.

Quei valori sono stati poi trasfusi nella Costituzione, per dar corpo a una democrazia nuova e autentica, partecipativa e fondata sugli equilibri dei poteri, testimone dei diritti fondamentali dell’uomo: lavoro, emancipazione, non discriminazione, cultura.

Per tali ragioni, quest’anno, vogliamo ricordare quei valori accanto e sotto le bandiere dell’ANPI, che li rappresenta istituzionalmente e, alla quale, purtroppo, è stato negato il diritto di parola dall’Amministrazione cittadina. Uno sfregio che non ci saremmo mai aspettati, soprattutto da chi si dice liberale e rappresenta la Repubblica, nata appunto dalla Resistenza. Ma il 25 aprile 1945 è una Festa nazionale, di tutti, e per questo la rispettiamo marciando dietro il gonfalone del nostro Comune e le bandiere dell’ANPI. Stando uniti e vicini nella Piazza dei nostri morti di quel 25 aprile 1944. Loro sono le nostre madri e i nostri padri, come i partigiani della Brigata San Faustino, i Volontari della Cremona, le vittime di Serra Partucci e di Penetola.  

W la Liberazione, W la Repubblica. 

Umbertide cambia

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