TERNI - "A Coverciano Corrado Viciani è ancora materia di studio. Quando parlano di tiki-taka, del calcio spagnolo e sudamericano, io dico che il 'gioco corto' l'ho conosciuto tanti anni fa avendo allenato la Ternana. Anche se sono arrivato dopo qualche anno rispetto a Viciani quella traccia era rimasta": così Renzo Ulivieri, direttore tecnico della scuola allenatori e presidente dell'Associazione italiana allenatori calcio, ha ricordato la figura del tecnico toscano. Il primo ad avere portato una squadra umbra in serie A.

Ulivieri è intervenuto alla presentazione, a Terni, del libro 'Il Maestro'. Scritto dal docente, giornalista e allenatore professionista ternano Alberto Favilla ed edito da Intermedia edizioni. Il volume ripercorre la storia non solo calcistica ma anche personale di Viciani.

"Fu un precursore - ha sottolineato Ulivieri -, una grande novità per quel tempo". Per questo - ha aggiunto - "è stato sottovalutato in qualche momento, perché era troppo avanti". 

Razzismo: in Italia è aumentata violenza della parola

Nella circostanza Ulivieri ha anche affrontato a margine il tema del razzismo negli stadi. "In Italia – ha detto - è aumentata la violenza della parola, per cui in questo contesto il razzismo trova terreno fertile. E' un problema grave, ma generale, che riguarda chi racconta questo popolo, i politici come si esprimono, che riempiono i giornali. Probabilmente ci vorrebbe una censura nei confronti di chi è volgare, ignorante, chi stimola alla violenza anche con messaggi subdoli. Questo popolo ha bisogno di altre cose in questo particolare momento":

"Quando si parla di razzismo - ha poi aggiunto - non bisogna parlare del calcio, ma di questo Paese. Un Paese che si è incattivito, ha perso il senso del rispetto degli altri, ha perso il senso del vivere comune, di rapportarsi con gli altri. Non so se sia utile chiudere le curve di fronte agli episodi si razzismo, ma credo che ci sia bisogno di un messaggio forte: tappare la bocca a chi incita alla violenza e al razzismo, a chi fa dichiarazioni in questo senso. Ne sentiamo troppe, sia in modo chiaro che subdolo. Bisognerebbe che ognuno di noi prendesse le distanze quotidianamente".

In merito al titolo del Corriere dello Sport 'Black friday', che ha spinto Milan e Roma a negare l'accesso ai centri di allenamento ai giornalisti della testata, secondo Ulivieri "il titolo è sbagliato, ma si può sbagliare". "E' sbagliato tecnicamente perché si presta ad un'interpretazione che può essere mal letta - ha concluso -, ma credo che il Corriere dello Sport non sia un giornale razzista. Come associazione allenatori stiamo facendo un discorso di collaborazione con l'Ussi sul tema del razzismo".

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