BRUXELLES - "Le regioni e le città sono i motori dellʼEuropa. È nei nostri territori che abbiamo trovato soluzioni concrete alle due maggiori sfide che le nostre società devono affrontare: il cambiamento climatico e le crescenti diseguaglianze sociali. Due sfide profondamente interconnesse e che vanno affrontate insieme. Siamo nel contesto pieno di incertezze relative al futuro del principale strumento di investimento dellʼUnione europea. Vogliamo che la prossima politica di coesione 2021-2027 consenta alle città e alle regioni di contribuire a creare unʼEuropa sociale e sostenibile". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria  e presidente del Gruppo Pse al Comitato europeo delle Regioni, Catiuscia Marini, intervenuta a Bruxelles, dove ha partecipato alla sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni, all'incontro con cui è stata lanciata dallo stesso Gruppo Pse e dal Gruppo dei Socialisti e democratici del Parlamento europeo l'iniziativa, in vista delle elezioni europee e del futuro dibattito sul quadro finanziario pluriennale e il futuro dei fondi europei, di creare una rete di città e regioni progressiste che promuovono lo sviluppo sostenibile e una giusta transizione.

"La politica di coesione – ha detto la presidente - deve essere la principale politica di investimento per lo sviluppo sostenibile a livello locale. Mettere fine alla povertà, intraprendere azioni urgenti per la salvaguardia del pianeta e costruire città e regioni sostenibili – ha aggiunto - sono obiettivi che possono diventare realtà. A tal fine, occorre una rivoluzione nella ‘governance' economica dell'Unione europea che coinvolga pienamente il livello locale e regionale e renda lo sviluppo sostenibile il quadro nel quale sviluppare le politiche europee".

"Le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali sono radicate nei territori in cui le persone vivono e crescono ed è da lì che dobbiamo ripartire. Con questo appello – ha concluso Marini -, vogliamo unire le forze e mettere insieme le nostre esperienze in tema di sviluppo sostenibile per costruire un nuovo futuro dellʼEuropa che parta dal basso".

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