di Ezio Locatell - Segretaria nazionale Prc-Se.

Un po’ di qui un po’ di là. Il M5S è contro le grandi opere. Ma cosa dite, il M5S è a favore delle grandi opere! Volendo stare ai fatti. Il M5S si dice contrario al Tav in Valsusa, uno spreco di risorse scandaloso e inaccettabile per un’opera inutile. Come potrebbe essere altrimenti? Tutta la popolazione locale è contraria all’opera e poi la lotta Notav è diventata una bandiera di riferimento nazionale. A Roma, al contrario, il M5S si è mostrato disponibile ad assecondare la realizzazione della più grande speculazione urbanistica mai realizzata a livello europeo, un milione di metri cubi di volumetrie a Tor di Valle, poco più poco meno, equivalenti a nove volte la nuova Stazione Tiburtina. [stadio-roma] Una vera e propria colata di cemento riversata in un’area a forte criticità prospiciente al Tevere, un nuovo sacco di Roma, ma per Luigi di Maio è tutt’altra cosa, con qualche correzione saremmo di fronte ad un progetto sostenibile e rispettoso dei valori del Movimento 5 Stelle. Peccato che di tutt’altro parere sia la Soprintendenza dei Beni culturali secondo cui la speculazione urbanistica non s’ha da fare. –

Valsusa e Tor di Valle due opere faraoniche, devastanti a cui corrispondono scelte politiche che fanno a pugni tra di loro, scelte di valore contrapposto. Due esempi, non gli unici, che danno la chiara rappresentazione di un M5S double face, di un modo di fare politica che non muove più da principi valoriali, da linee di demarcazione tra destra e sinistra, tantomeno da campi contrapposti di interessi sociali. Troppo ingombranti queste distinzioni per un partito pigliatutto. Il M5S, un insieme composito e contraddittorio di pulsioni e interessi, orienta il proprio agire in base a ciò che conviene, a dove tira il vento. Un agire sempre più adattabile, liquido direbbe Bauman. L’ambizione e la disponibilità è a essere tutto e il contrario di tutto. Questo modo di fare non rappresenta nessun cambiamento, si chiama semplicemente trasformismo.

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