PERUGIA - Il numero dei nuovi casi di tumore maligno che ogni anno viene diagnosticato è in aumento. Nel periodo 1994-2005 ogni anno venivano registrati circa 6.000 nuovi casi, mentre nel decennio 2006-2015 ne vengono diagnosticati annualmente circa 7.000. Questo dato dipende in larga misura, ma non esclusivamente, dall’invecchiamento della popolazione. In larga misura perché anche alcune attività di screening contribuiscono transitoriamente (screening per i tumori maligni del grosso intestino) o permanentemente (screening non organizzato per il cancro della prostata) all’aumento del numero delle diagnosi.

Dunque il numero di casi che il servizio sanitario deve prendere in carico è in aumento mentre le risorse disponibili non aumentano di pari passo.  

In questo quadro assume rilevanza la capacità di selezionare gli interventi controllando la spesa e di organizzare l’assistenza in modo da razionalizzare l’uso delle risorse. Uno strumento che viene introdotto per garantire il miglior uso delle risorse e una qualità omogenea dell’assistenza oncologica è la rete. In Umbria la rete oncologica regionale è attiva da anni ed il ruolo della rete è stato recentemente riaffermato in una delibera regionale. Inoltre il registro tumori regionale attivo dal 1994, è stato fino ad oggi sviluppato in modo da non fornire dei semplici dati descrittivi sulla frequenza di malattia ma per supportare il ruolo della rete oncologica nel controllo del fenomeno oncologico.

Il seminario “Razionalizzazione dell’uso delle risorse, sistemi di valutazione e rete oncologica”, che affronterà tali problematiche, si è svolto venerdì 22 giugno 2018, a Perugia, nella Scuola interdipartimentale di medicina e chirurgia  (AULA 8 edificio B piano –2).

Alle ore 9 il saluto delle autorità e l’inizio degli interventi. Relatori: Silvia Francisci, Stefano Guzzinati, Anna Gigli, Fausto Roila, Maurizio Tonato, Roberto Lillini, Marina Vercelli, Fabrizio Stracci.

Alle 12.50 la discussione.

Nel corso della mattinata sono stati presentati i primi risultati di uno studio nazionale che, utilizzando i dati dei registri tumori, mira a fornire dati comparativi sui costi legati alla presa in carico dei pazienti affetti da cancro della mammella, del grosso intestino e del melanoma cutaneo. Queste informazioni sono utili alla programmazione e consentono riflessioni utili al miglioramento dell’allocazione delle risorse. Tra le attività volte all'uso appropriate ed efficiente delle risorse, vengono descritte le linee guida regionali sull'impiego dei farmaci ad alto costo.

Sono stati inoltre esposti i dati sull’influenza del livello socio-economico su diversi aspetti del fenomeno oncologico. Numerosi studi evidenziano come il livello socio-economico possa influire sul rischio di ammalarsi di diversi tumori perché l’esposizione a fattori di rischio e protettivi può variare in funzione del livello socioeconomico, sulla partecipazione ad interventi di prevenzione come gli screening, sull’accesso alla diagnosi e, in alcuni casi, sul percorso diagnostico terapeutico e sulla sopravvivenza. La rete oncologica può fornire un importante contributo per ridurre o eliminare gli effetti degli squilibri socio-economici sui pazienti oncologici e i registro si propone di fornire dati importanti su livello socio-economico e tumori maligni.

 

 

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