di Andrea Maestri.

La nuova avvincente (si fa per dire) saga dei cialtroni al potere.

Il Ministro dell’Interno austriaco, esponente di estrema destra, incontra l’omologo italiano al Viminale e oltre a lanciare l’asse dei volenterosi (in fronte all’idea di Europa terra d’asilo) propone anche di creare “in alcuni spazi nei Balcani dei centri dove avviare i richiedenti asilo che si sono visti respingere la domanda in Europa, ma non vengono ripresi dai loro Paesi di origine. 
Questo è necessario perché chi non ha diritto all’asilo non ha senso che resti in Europa”.

Dopo i lager libici, dunque, dovremmo nientemeno inventarci un non-luogo giuridico, un purgatorio terrestre, un confino per richiedenti asilo diniegati ... nei Balcani?

Ipotesi tecnicamente impossibile, umanitariamente scandalosa ma utile a rinfocolare le pulsioni xenofobe.

Salvini prende le distanze? Ma neanche per sogno! 
Anzi, il collega austriaco diventa il partner prediletto per costruire il gruppo di Visegrad denoantri, per ironia della storia (anzi, della geografia) una Visegrad meridionale: ma ci sta, dopo la rinuncia leghista all’indipendenza della Padania.

La saga (o la sagra, se preferite) continua... (purtroppo).

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