ROMA - Ancora interlocutorio ed insoddisfacente l'incontro che si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, per la vicenda riguardante le società Jindal/Treofan. Tra i convocati all'incontro oltre a sindacati ed istituzioni, figuravano anche i vertici di Jindal, Treofan e la cedente M&C. Nostro malgrado, dobbiamo ancora registrare la latitanza della proprietà Jindal, che ancora una volta ha delegato le responsabilità ai vertici europei, i quali risultano completamente privi di mandato e con un grado di affidabilità e attendibilità molto relativo, che ad ogni possibile occasione cerca di evitare tali responsabilità, chiedendo continui rimandi volti solo a prender tempo senza avere mai una posizione chiara e netta.

Management & Capitali ha declinato l'invito del Ministero, non presentandosi all’incontro. La riunione è iniziata con la denuncia, da parte di tutti i soggetti istituzionali e sindacali presenti, sull'atteggiamento irrispettoso verso le più elementari regole di relazioni sindacali, da parte della società Jindal, aggravata negli ultimi giorni dall'apertura della procedura di licenziamento collettivo, per chiusura dell'impianto, inviata a tutte le maestranze di Battipaglia, che è stato un vero e proprio schiaffo ai Lavoratori.
Uno schiaffo inaccettabile soprattutto perché comunicato all’indomani di un mancato incontro al Mise proprio per l’irreperibilità della Società Jindal, comportamento che definisce senza alcun dubbio con chi abbiamo a che fare.
Nella precedente riunione al Mise dell'8 gennaio, una delle richieste del tavolo avanzata all'azienda da parte delle Organizzazioni Sindacali e dello stesso Mise verteva proprio sul fatto di non procedere ad ulteriori iniziative unilaterali da parte aziendale in attesa dell'incontro per costruire un confronto a partire dal progetto industriale.
Considerato quindi da tutti molto grave l'atteggiamento aziendale che, ancora una volta, ha continuato a spostare ordini indebolendo il contesto produttivo Treofan Italy, in favore della controllante Jindal.
Alla fine della riunione, dopo molte ore di confronto, l'azienda si è impegnata a presentare nel prossimo incontro previsto per il 18 febbraio un dettagliato piano industriale sulla situazione di mercato, sui prodotti degli stabilimenti italiani e il relativo impatto economico delle produzioni nei tre stabilimenti europei e un piano strategico complessivo del gruppo.
L'azienda ha inoltre chiarito che la società Treofan Europe è partecipata al 51% dalla JPF Dutch BV, la quale ha contemporaneamente il controllo del 100% della società Jindal Film Europe Brindisi s.r.l., di non essere a conoscenza di indagini di Autorità indipendenti, rispetto alla vicenda di acquisizione della società Treofan.
L'azienda ha altresì respinto ogni addebito avanzato dalle OO.SS. rispetto agli spostamenti di ordini e clienti, nonché di utilizzo del marchio rispetto a lavorazioni intersocietarie, giustificandole nell'alveo delle facoltà aziendali.
Considerando le risposte assolutamente vaghe ed insufficienti, continuerà da parte nostra l'iniziativa di denuncia di tutta l'operazione tesa a cancellare l'assetto produttivo italiano della Treofan, in favore del mercato di Jindal e di quello tedesco della Treofan.
Stanno continuando le valutazioni dei legali, che unitariamente stanno analizzando tutta la documentazione in nostro possesso, per verificare tutte le possibili azioni che potremo intraprendere a difesa del lavoro e dei lavoratori.
Abbiamo ribadito con forza che il ritiro dei licenziamenti resta l'elemento, e la condizione per aprire finalmente un proficuo confronto con l'azienda.

Le Segreterie Nazionali Filctem Cgil - Femca Cisl – Uiltec Uil

Condividi