ALLERONA - Non si arresta la lunga scia di sangue delle morti sul lavoro in Italia ed in Umbria. Un operaio di 26 anni è infatti deceduto in seguito a un incidente avvenuto nei pressi di Allerona Scalo, in un cantiere adiacente al tratto della ferrovia lenta.
Il giovane - in base alle prime informazioni - era impegnato in lavori di manutenzione della ferrovia, quando sarebbe stato investito da un mezzo pesante che stava operando nell'area.
Sul posto sono accorsi il 118 e i vigili del fuoco, oltre alla polizia ferroviaria e scientifica.

Successivamente Rfi, che ha espresso "condoglianze e vicinanza" ai familiari del giovane per la grave perdita, ha reso noto che lo stesso, dipendente di una ditta appaltatrice, stava operando in un’area di cantiere adiacente al binario tra Fabro Ficulle e Allerona, nell'ambito di lavori di manutenzione programmati, per cui non ci sono state quindi ripercussioni sul transito dei treni. 

Rfi ha anche annunciato l'avvio di un'inchiesta interna per appurare le cause del grave infortunio.

Molte le reazioni da parte dei sindacati all'annuncio di questa ennesima morte sul lavoro.

In particolare la Fillea Cgil di Terni e la Filca Cisl Umbria hanno espresso la loro vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari del giovane operaio rimasto vittima dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. "Tale triste evento – si legge in una nota sindacale congiunta  – si aggiunge alla già troppo lunga lista di infortuni mortali sul lavoro già occorsi dall’inizio dell’anno e conferma, purtroppo, la drammatica attualità del tema sicurezza nei luoghi di lavoro, da sempre al centro dell’azione sindacale, ma che da tempo non trova nella politica e nelle istituzioni degli interlocutori attenti e sensibili".

Riguardo al drammatico infortunio di oggi, entrambe le organizzazioni sindacali hanno inoltrato una richiesta di incontro ai vertici aziendali e alla rappresentanza datoriale per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

Filt Cgil Umbria, ennesima sconfitta dello Stato

"Questa volta morire sul posto di lavoro è toccato ad un ragazzo di 26 anni, travolto da un mezzo d’opera mentre stava operando al innovo dell’armamento ferroviario nella tratta tra Allerona e Fabro". Così in una nota la denuncia della Filt Cgil che aggiunge: "È l’ennesima sconfitta di uno Stato che si è 'rassegnato' a considerare mera statistica ciò che noi riteniamo possa e debba essere in ogni modo, con ogni sforzo, evitato". Per cui "La Filt dell’Umbria e tutta la Cgil chiedono che venga immediatamente avviato un tavolo di verifica e venga fatta luce sulle cause di quest’ultima tragedia".

"Chiamiamo tutti - prosegue la nota sindacale - ad una assunzione di responsabilità, anche sul fronte politico a vari livelli. Ribadiamo con fermezza l'urgenza di aumentare gli investimenti per la prevenzione, di rafforzare i controlli e allo stesso tempo le sanzioni, per fermare la catena di infortuni. La crescita del lavoro e la sua qualità restano necessariamente centrali nella linea del nostro sindacato. Il lavoro è la priorità, avvertita dalla nostra organizzazione, così come dalla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Ma lavorare deve solo essere sinonimo di realizzazione personale e sociale. Lavoro non può essere morte. Il lavoro non può continuare ad essere deregolamentato ed i diritti non sono un orpello del quale potersi liberare ai fini di una discutibilissima produttività. Quindi, oltre ad esprimere la nostra vicinanza alla famiglia ed ai colleghi del lavoratore colpito, continueremo senza tregua nella lotta che da anni stiamo portando avanti contro questa piaga delle morti e degli infortuni durante lo svolgimento del proprio lavoro.

La Cgil tutta chiede una politica più attenta al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Anche la camera del Lavoro di Terni ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia del giovane operaio rimasto vittima dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro.

"La Cgil chiede da tempo un’attenta e concreta politica per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema di fondamentale importanza a cui il sindacato, nella consapevolezza di una situazione complessiva in cui le morti sul lavoro continuano a rappresentare un’urgenza, ha interamente dedicato la giornata del Primo Maggio. Questo ennesimo infortunio si verifica in un Paese che da troppo tempo ha relegato il lavoro lontano dagli interessi della politica e delle istituzioni. La Cgil tutta, purtroppo e ancora una volta, è impegnata nel chiedere garanzie e tutele per evitare il ripetersi di tragedie come questa, che sconvolgono la vita dei lavoratori".

 

 

 

 

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