PERUGIA – "La Regione procede con coraggio verso il risanamento e la riorganizzazione del settore trasporti e infrastrutture: dispiace che i sindacati siano insoddisfatti". Con questa premessa l'assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, replica alla presa di posizione delle Organizzazioni sindacali in seguito all'incontro che si è svolto in settimana con i sindacati dei trasporti, i tecnici del settore e Busitalia. 

Una replica come al solito prolissa che parte con la sottolineatura che "In quell'incontro sono stati esaminati nel dettaglio tutti gli aspetti estremamente complessi di questo settore che fornisce un servizio fondamentale alla comunità regionale. E ormai chiaro a tutti che, negli ultimi dieci anni, abbia prodotto voragini di debiti ma la nostra intenzione, dichiarata più volte con la presidente Tesei, è quella di riportarlo in salute perché ha un ruolo decisivo per la ripresa odierna ed il futuro sviluppo dell'Umbria".

Melasecche dice poi che aveva illustrato quanto era stato fatto in questi mesi caratterizzati da eventi del tutto eccezionali, ma anche sui risultati che si stanno conseguendo "sia sulla riorganizzazione della struttura regionale che sulla creazione della Agenzia per la Mobilità che consentirà di risparmiare finalmente circa 9 milioni l'anno.

Fin qui nulla ci è dato sapere cosa abbia fatto di concreto in questo ormai non breve lasso di tempo e continua la sua ricostruzkone su questo stesso tono. "Le Organizzazioni sindacali lamentano che i servizi siano solo al 50 per cento?" si interroga, per poi aggiungere che Busitalia e Trenitalia hanno avuto dalla Regione la direttiva addirittura di anticipare la domanda che torna a crescere non facendo mai mancare risposte puntuali, tenendo sempre pronti mezzi 'caldi' in caso di necessità. Viceversa far viaggiare i mezzi vuoti, quando ancora le scuole, come molte altre attività erano chiuse, serve solo ad alimentare sprechi e debiti".

Solo opinione, come si vede, e null'altro ci dice l'assessore su ciò che concretamente ha combinato fin qui.

"Quanto ai pagamenti in ritardo occorre fare dei distinguo - ha poi aggiunto - perche quelli correnti del 2020 li abbiamo già effettuati. Si tratta di circa 6 milioni per il primo bimestre 2020 e ora stiamo provvedendo a pagare i pochi che rimangono, nonostante le enormi difficoltà di una struttura regionale che fino a pochi mesi fa era quasi totalmente azzerata e che ora invece stiamo ricostruendo con competenze e motivazioni".

Dopo questo autoelogio l'assessore tuttochiacchiere Melasecche si scaglia contro le osservazioni dei sindacati riguardo al debito pregresso, "frutto di anni scellerati - dice, nel tentativo di riversare ogni responsabilità su chi c'era prima di lui - in cui i debiti si cumulavano di anno in anno senza che nessuno protestasse, mai affrontando alla fonte le cause del disavanzo" e quindi assicura, "stiamo definendo legalmente quali partite sono dovute e quali no, perché non possiamo sperperare danaro pubblico con leggerezza. E' chiaro che questa situazione a noi dispiace ma i lavoratori dei trasporti e gli umbri devono sapere che oggi si sta andando avanti alacremente, senza pregiudizi ma con la diligenza del buon padre di famiglia".

Iin sostanza l'identica "diligenza" che l'attuale Giunta regionale avrebbe riservato allo smantellamento del sistema sanitario pubblico", fonte di sperperi "insopportabili" e zeppo di "raccomandati perditempo" che andavano eliminati, se non fosse intervenuta nel frattempo la pandemia che ne ha invece dimostrata la grande efficienza e l'elevata qualità-

 "Quanto poi alla possibilità di pagare integralmente anche i mesi del coronavirus da marzo in poi, per servizi di fatto non resi o resi solo parzialmente, stiamo approfondendo la materia e ci assumeremo le nostre responsabilità, senza alcun timore – ha proseguito l'assessore -. In sintonia con le altre regioni con le quali abbiamo fatto richieste al governo per salvaguardare il settore. Non intendiamo penalizzare nè le imprese e ancor meno i lavoratori tuttavia intendiamo difendere in contemporanea gli interessi di tutti gli umbri affinchè trasporti ed infrastrutture diventino uno dei motori della ripresa".

"Infine, sulla lamentata mancanza di chiarezza da parte del sottoscritto - conclude -, faccio presente che, non avendo la sfera di cristallo, non posso inventarmi notizie legate a provvedimenti governativi in itinere nè effettuare pagamenti con la leggerezza d'un tempo nella speranza che prima o poi qualcuno li onorerà. Quanto a giudizi politicizzati sui social contro questa amministrazione da parte di alcuni sindacalisti non ritengo opportuno neanche commentarli. Penso però che in futuro, per ovviare a difformità di giudizio sull'esito dei confronti, sarà utile attivare la diretta streaming in modo che lavoratori, cittadini e giornalisti possano valutare direttamente le dichiarazioni e le posizioni di tutti gli interlocutori".

Fin qui la, come al solito, prolissa nota dell'assessore che non ci ha però fatto capire nulla su quanto di nuovo abbia fatto per rivoluzionare in meglio il trasporto pubblico locale regionale, salvo che gettare fango sugli amministratori che lo hanno preceduto e che, dopo aver salvato dal fallimento l'azienda che lo gestiva, assicurando cosi la prosecuzione dei servizi e il mantenimento dei posti di lavoro, sono anche stati, proprio recentissimamente, assolti definitivamente dall'accusa di aver sperperato così operando il denaro pubblico.

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