PERUGIA - A  tre anni dal drammatico inizio delle scosse che distrussero il centro Italia tutti si sono dimenticati del problema e di come far partire la ricostruzione e fermare lo spopolamento.

In questi giorni il dibatto politico dentro e fuori le aule parlamentari parla di tutto tranne che del fiasco dell'avvio della ricostruzione di territori che come noto interessa oltre 140 comuni.

Nella Comunicazione fatta dal Presidente del Consiglio  professor Conte in Senato e negli interventi che ne sono seguiti nessun accenno ,ne positivo ne negativo, è stato fatto alle zone del centro Italia colpite dal terremoto.

Dopo le ipocrite passerelle di circostanza o convenienza in occasione di appuntamenti elettorali il silenzio più assordante.

Ricordate chi andava a dormire nelle tende ad Amatrice,chi arrivava seguito da decine di telecamere e prometteva “noi non vi dimenticheremo”, chi speculava denunciando le inefficienze dei predecessori per poi fare come loro se non peggio?

La burocrazia e la mancata, anche se promessa, semplificazione delle procedure ha bloccato quasi del tutto l'avvio della ricostruzione privata.Intere comunità sfiduciate stanno gettando la spugna e stanno per abbandonare qui territori.

Federconsumatori chiede e chiederà, in tutte le sedi locali e nazionali, che la questione della ricostruzione, che come noto rappresenta il cantiere più grande d'Europa, diventi una delle priorità del futuro governo.

La popolazioni stanche, demotivate e deluse, in occasione della  ricorrenza di quei drammatici giorni non aspettano ulteriori passerelle, promesse e pacche sulle spalle ma leggi, regolamenti e azioni concrete che permettano loro di pensare e costruire un futuro nei loro amati territori.

Federconsumatori Perugia

Alessandro Petruzzi

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