TERNI - “Lo stallo politico e istituzionale in cui l’attuale maggioranza sta precipitando il Comune di Terni è semplicemente imbarazzante”. A sostenerlo è il senatore Leonardo Grimani, che sul tema ha presentato, stamani, una interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini insieme ai colleghi dem umbri Nadia Ginetti, Anna Ascani e Walter Verini. “Vogliamo sapere - ha aggiunto Grimani - se e quali strumenti a sua disposizione il ministro ha intenzione di utilizzare per garantire la piena funzionalità del governo cittadino. Non solo, infatti, l’impossibilità di convocare il consiglio comunale, prima per disaccordi all’interno dei gruppi di maggioranza, poi per i numerosi casi di incompatibilità degli eletti (sui quali, per altro, ci sarebbe bisogno di un supplemento di riflessione rispetto alla responsabilità pubblica di chi si candida a rappresentare i cittadini), rischia di paralizzare la città, ma trovo decisamente fuori luogo la leggerezza con cui, dalle pagine dei giornali, il sindaco Latini ha tentato di liquidare la vicenda bollando le polemiche, legittime e preoccupate, come ‘veleni’. Dovrebbe essere prima di tutto interesse suo - conclude Grimani - che è primo cittadino e che porta la responsabilità della guida di Terni, che il consiglio comunale sia messo nelle condizioni di lavorare e si riunisca al più presto".

Al riguardo va detto che l'interrogazione presentata dai parlamentari umbri del Pd a Salvini, si chiede di “Sbloccare subito la paralisi al Comune di Terni”, L’iniziativa, come detto, si deve agli onorevoli Verini e Ascani ed ai senatori Grimaldi e Ginetti che sollecitano al Ministro dell’Interno, per le sue competenze, iniziative “iniziative per garantire piena trasparenza degli atti, accertamento di responsabilità e piena funzionalità degli organi del Comune”.

Quanto ai nomi a farli è il Messaggero, almeno per quanto riguarda i consiglieri, mentre per gli assessori non si sa nulla.

“Michele Rossi, della lista civica Terni Civica, è finito sotto la lente delle incompatibilità per morosità verso il Comune per quasi 10mila euro di tassa sui rifiuti non pagata dal 2000 ad oggi. Anche Maurizio Cecconelli, di Fratelli d'Italia, non ha un gran rapporto con le bollette della Tari: dal 2001 al 2005 non tornano i conti per 2.200 euro, mentre di recente Asm ha segnalato con una nota una cifra di 4.200 euro a suo carico. Tari, questa sconosciuta anche per Raffaello Fedrighi, capogruppo di Forza Italia. Dal 2000 al 2005 gli uffici comunali hanno segnato in rosso il nome di Fedrighi con accanto la cifra di 2.700 euro. A carico di Fedrighi anche una sanzione amministrativa per aver violato il regolamento sulla pubblicità per 927 euro. Sanzione amministrativa, ex articolo 18, anche per il presidente del Consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, anche lui di Forza Italia. 

Si passa al capito delle multe non pagate. La cifra più alta è quella a carico del consigliere regionale della Lega, Emanuele Fiorini, 3 verbali per 528 euro. Due i verbali a carico di Giulia Silvani, anche lei della Lega, per 273 euro. Federico Brizzi, di Forza Italia, è finito nel mirino di Terni Reti per un'ingiunzione di pagamento da 186 euro e 2 verbali del Comune per 215 euro. Chiude la classifica Monia Santini, Lega, 75 euro per utenza non specificata. Venerdì l'argomento incompatibilità arriva in consiglio. Ma prima c'è da risolvere un giallo: che fine hanno fatto i nomi degli assessori?”

Non accettiamo lezioni di correttezza dal Pd

Pronta la reazione della Lega Ternana che, per bocca del segretario cittadino Cini, replica cosi:

“Nel massimo rispetto delle istituzioni e delle procedure in corso, la Lega ha deciso di non esprimersi sulla vicenda dell’istruttoria condotta dalla segreteria del Comune. In questi giorni abbiamo assistito ad una inutile e dannosa caccia alle streghe perpetrata da chi sperava invano di trovare chissà quali scheletri nell’armadio della Lega, qualcuno che dopo appena qualche mese lontano dal governo della città sembra già aver dimenticato di essere stato direttamente coinvolto nella maggioranza che ha portato Terni allo stato di dissesto, senza peraltro poi avere il coraggio di assumersene le responsabilità in aula nell’ultima fase della scorsa consiliatura.

Come risulta dagli atti e differentemente da quanto scritto da diverse testate giornalistiche nei giorni scorsi, solamente tre consiglieri su tredici della Lega sono stati coinvolti negli accertamenti del comune, tutti e tre per importi irrisori riconducibili a semplici dimenticanze a cui è stato immediatamente posto rimedio.  Non intendiamo pertanto accettare lezioni di correttezza da chi, per bisogno di visibilità, ha la gravissima responsabilità politica di aver bloccato i lavori del consiglio per più di una settimana.

Il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini con il clamoroso risultato del 24 Giugno è chiarissimo: abbiamo il dovere di porre rimedio ai danni di chi ci ha preceduto al governo e di riportare questa città finalmente nella giusta direzione, fatta di buon senso, di sicurezza per i cittadini, di decoro urbano, di rilancio della cultura e del turismo e molto altro.

La giunta sta già da un mese lavorando in questo senso, ma il consiglio per i motivi di cui sopra è fermo all’elezione dei presidenti di commissione e dunque sostanzialmente bloccato e impossibilitato a produrre atti e documenti per il buon governo della città. Il nostro gruppo consiliare è pronto a lavorare in questa direzione, con la chiarezza, la trasparenza e l’onesta che da sempre ci contraddistinguono e che oggi più che mai sono sotto agli occhi di tutti. Non vediamo l’ora di metterci veramente in gioco per fare la differenza”.

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