TERNI – Dibattito rinviato in Consiglio comunale sulla cessione delle quote Asm nella Sii. Al secondo appello il presidente dell’assemblea Francesco Maria Ferranti ha dovuto prendere atto che mancava il numero legale di 17 consiglieri e di conseguenza ha rimandato a casa gli scarsi presenti, non prima, comunque, di aver invitato il presidente del Comitato No inceneritori a rinunciare al suo intervento che ha giudicato del tutto arbitrario in quella circostanza, impegnandosi comunque che, qualora avesse chiesto un’audizione, l’avrebbe fatta svolgere nell’arco di 48 ore,

A raffica, al termine, le prese di posizione dei vari gruppi: ad aprine il fuoco Uniti per Terni, il cui capogruppo ha chiesto trasparenza alla Giunta dicendo con chiarezza cosa intende fare di Asm e come intende gestire il servizio idrico che non può essere appannaggio di un privato.
A gridare vittoria Senso Civico perché  Terni “si riprende la sua titolarità su una vicenda essenziale come quella di un bene essenziale quale l’acqua”. Una vittoria di quanti hanno chiesto trasparenza, perché “non si può alienare una presenza strategica, determinanete, con tanta disinvoltura”.

Critico anche il ovimento 5 Stelle che ha dichiarato di condividere i dubbi di tanti consiglieri a fronte di una operazione ancora da chiarire in molti aspetti, in particolare sul futuro dell’idrico quale bene essenziale della comunità.

Infine in serata si è fatta sentire anche la voce del sindacato. Ad eprimersi la Femca Cisl Umbria che ha diramato il seguente comunicato:  

“Della   vicenda della cessione del 15% delle quote di Asm ad Umbriadue di cui si sta dibattendo proprio in questi giorni, quello che colpisce è per così dire, la velocità di esecuzione dell’operazione.

E’ del tutto evidente che questo tipo di operazioni, al netto della loro bontà, hanno bisogno del tempo necessario prima di essere portate a termine.

Cambi o conferme di Statuti, così come variazioni anche piccole  di percentuali tra un soggetto e un altro, possono oggi sembrare di poca importanza ma in realtà potrebbero, una volta a regime significare molto.

In questa operazione si tratta di conciliare la strategicità di un azienda territoriale con il conto economico della stessa, non dimenticandosi poi che  l’oggetto del contendere è l’acqua pubblica e la sua gestione.

Tra l’altro anche l’organizzazione tra territori sugli stessi servizi offerti, vedi il caso di Asm e Aman,  se da un lato necessita di armonizzazione, dall’altro deve tenere in considerazione le diverse peculiarità territoriali.

Come Femca Cisl  invitiamo quindi a ragionare in maniera approfondita e completa intorno all’argomento, Senza proclami ma contestualmente senza leggerezza, coinvolgendo tutti gli attori interessati nessuno escluso”.

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