TERNI - La giravolta del sindaco Latini sulla vicenda del patrocinio del Comune di Terni all’iniziativa promossa da CasaPound per domenica 24 febbraio appare quantomeno ridicola. Fino a ieri sera l’iniziativa veniva reclamizzata come patrocinata dal Comune di Terni, sulle locandine campeggiava il logo del Comune di Terni sopra al simbolo di CPI, e lo stesso Latini si spendeva a spiegare a mezzo stampa la meritevolezza dell’iniziativa; questa mattina, una volta resisi conto del pasticcio fatto, d’un tratto si scopre che il patrocinio non è stato mai formalmente richiesto, che l’utilizzo del simbolo è pertanto illegittimo e inesistente il patrocinio, e Latini, sdoppiandosi rispetto al suo alter ego della sera precedente, anziché denunciare le millanterie provenienti da CasaPound se la prende con le opposizioni ree di fare polemiche a suo dire strumentali.

Non c’è niente di strumentale in questa vicenda, di gravità assoluta. Il sindaco, dopo aver rivendicato sino a poche ore fa il valore e la meritevolezza di patrocinio, non si dissocia in alcun modo dall’iniziativa di CasaPound, che la partecipazione dell’assessore Proietti nel suo ruolo istituzionale legittima ed accredita politicamente. Il solo fatto della mancata comprensione dell’assoluta inopportunità di concessione del patrocinio di un’amministrazione comunale ad una iniziativa di partito (di qualsiasi partito) e la partecipazione di un membro della giunta nelle sue vesti di amministratrice la dice lunga sul livello della cultura istituzionale del sindaco Latini e dei suoi assessori; ed è tanto più grave se ciò avviene in favore di un partito neofascista, dichiaratamente estraneo ai valori democratici ed ai principi fondamentali della Repubblica.

Nel merito dell’iniziativa di CasaPound, francamente sfugge il “valore delle persone e dei contenuti”, così caro al sindaco Latini, nella presentazione di un fumettaccio revisionista e nazionalista, smaccatamente di propaganda. E’ vergognoso il tentativo, che avviene attraverso la strumentalizzazione delle drammatiche vicende del confine nord-orientale, di sdoganamento politico del neofascismo, diretto erede e propugnatore ancora oggi di quelle idee di nazionalismo e di odio etnico e politico che furono la prima causa delle tragedie che colpirono le popolazioni italiane, slovene e croate.

Preso atto dell’incomprensibile condotta del sindaco e dell’assessore Proietti, chiediamo alle forze politiche ed ai consiglieri di maggioranza di cultura autenticamente liberale di non rifugiarsi dietro un’opportunistica equidistanza di facciata, ma di prendere espressamente le distanze da questa deriva e connivenza con partiti estremisti ed antidemocratici, chiedendo il ritiro della partecipazione dell’assessore Proietti e della concessione degli spazi.

Da parte nostra, come Sinistra Italiana saremo in piazza insieme alle associazioni ed alle forze politiche democratiche, per ribadire il carattere democratico ed antifascista della nostra città e delle istituzioni repubblicane.

 

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