TERNI - Ha definito la Novamont "un'azienda modello", il ministro degli Esteri e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, che ha visitato stamani lo stabilimento ternano.

"Sono alla Novamont di Terni - ha scritto il ministro nella sua pagina Facebook, postando anche un video della visita - insieme a Vincenzo Bianconi. Un'azienda modello nel settore della bioeconomia specializzata in bioplastiche e bioprodotti".

Dopo la visita all'azienda, Di Maio - ha fatto sapere il suo ufficio stampa - ha incontrato una rappresentanza di imprenditori locali e in collegamento: Catia Bastioli (Novamont/Terna), Stefano Salvati Scafidi, ex presidente Assindustria Terni (titolare dell'impresa Salvati Scafidi); Luigi Fogliani, ex presidente Confapi Terni, titolare Fae (leader nei prefabbricati); Stefano Pallotta, l'impresa di edilizia industriale più antica della città; Cristian Spina, titolare Sminox, che produce fra l'altro silos in acciaio per birrifici.

“Stamattina sono stato in visita agli stabilimenti Novamont di Terni insieme al ministro Di Maio”. Così ha scritto a sua volta, in una nota, il candidato alla presidenza della Regione Umbria Vincenzo Bianconi, che ha poi sottolineato: “Batte qui, come in tante altre realtà che sfidano il futuro, il cuore dell’Umbria che eccelle e che pensa le cose in grande. Intelligenza e visione sono elementi fondamentali per fare il bene della nostra terra. Insieme a una programmazione coraggiosa che sappia tenere insieme risorse, idee, progetti di sviluppo, perché nessuno resti indietro e perché le grandi possano trascinare, nello spirito e nella filiera, le più piccole. È per questo che abbiamo bisogno di un nuovo modello, che è quello della ‘Umbrian valley’: reti delle eccellenze, competenze, formazione e innovazione sono fondamentali per attrarre e qualificare il capitale. Occorre sostenere l’impresa orientata verso percorsi di innovazione, capace di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l'occupazione, in particolare giovanile”.

“Start-up, PMI innovative, spin off accademici – prosegue Bianconi - possono insieme attivare ed attrarre investimenti da parte di operatori strategici. L’obiettivo è costruire un ecosistema fertile che possa dare vita ad un ambizioso progetto di rivoluzione del metodo, creando relazioni tra sistema pubblico, capitali privati e università. L’università e gli altri centri di eccellenza avranno un ruolo centrale in questo campo”.

Per il candidato alla presidenza dell’Umbria “Parallelamente serve rivedere le nostre infrastrutture, le aree industriali vanno indirizzate sempre più e meglio alla creazione di distretti funzionali e al riuso: qui a Novamont ci sono aziende che lavorano e che danno occupazione a centinaia di lavoratori ma in un polo sottoutilizzato, che potrebbe rappresentare un’opportunità se abbiamo il coraggio di coglierle e di fare sistema; la digitalizzazione, su cui l’Umbria rappresenta un punto di avanguardia, va fatta volare; vanno rafforzate quelle materiali e strategiche, in un’ottica di cooperazione con le regioni confinanti e di intermodalità”.

“Qui alla Novamont – ha concluso Bianconi - progetto e produzione parlano umbro e per noi questo è motivo di orgoglio e di speranza per un futuro in cui insieme possiamo fare dei nostri luoghi il posto migliore per vivere”. 

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