TERNI -  “Alla conferenza dei capigruppo di oggi, i rappresentanti della Lega - invece di occuparsi delle questioni rilevanti per la città - hanno monopolizzato la discussione su come aumentare gli stipendi dei propri consiglieri”, denuncia il consigliere comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti.

“Il partito di Salvini e Bossi, infatti, si sente discriminato – spiega l’esponente dell’opposizione -  perché gli uffici di ragioneria non corrispondono il gettone di presenza (45 euro lorde circa) a tutti i suoi consiglieri quando questi partecipano - senza che ve ne sia necessità per garantire rappresentanza al proprio gruppo - a commissioni di cui non sono membri effettivi.
Invocano a loro sostegno il nuovo regolamento che, a differenza del precedente, non preciserebbe che il diritto al compenso è riconosciuto soltanto a chi partecipa - come il sottoscritto e pochi altri - alle commissioni di cui non è membro perché il suo gruppo non ha consiglieri sufficienti per garantire autonomia politica in ogni sede”.

“Confermo che quando è stata palesata la questione, mi sono indignato – prosegue Gentiletti -,  riconosco al Presidente del Consiglio comunale di essere riuscito a portare comunque a termine i lavori della conferenza in maniera equilibrata.
Ribadisco che il Comune di Terni non può essere il bancomat di nessuno, che le commissioni consiliari non possono essere usate per risolvere dissapori e divergenze all’interno del proprio partito. La Lega ha vinto le elezioni per governare, non per spartirsi le poltrone, né per premiare l'incoerenza politica e l'opportunismo. Il cambio di passo non può essere la sostituzione degli amici degli amici con i propri!”.

“Fugo ogni dubbio – conclude Gentiletti -, rassicurando tutti: ogni minaccia di screditarmi che mi viene rivolta ed ogni tentativo di persuadermi alle buone maniere non solo non mi intimidisce ma mi rafforza ed incoraggia. 

Infatti, se dal mio oppormi a questa pretesa della Lega, ingiustificata ed offensiva verso i tanti cittadini e le tante cittadine che non arrivano a fine mese, derivassero ritorsioni economiche nei confronti del mio gruppo politico, non arretrerò comunque di un passo. L'attività di trasparenza e servizio che in questi mesi ho assicurato ai cittadini si intensificherà ancora di più. Le porte di Palazzo Spada continueranno, anche attraverso di me, ad essere aperte”.

Orsini (Pd): “Il centrodestra ha già incrementato il peso delle indennità”

“La pretesa della Lega – afferma invece al riguardo il consigliere comunale del Pd Valdimiro Orsini – di aumentare complessivamente il numero dei gettoni di presenza ad appannaggio del proprio gruppo è fuori da ogni rapporto con lo stato economico del Comune e del sentire dei cittadini ternani. E’ solo motivata dalla esigenze di remunerare un gruppo consigliare dove sembrano prevalere gli aspetti pecuniari, la politica intesa come la possibilità di incassare un piccolo o grande stipendio che sia. Altro che passione e impegno civile!”.

“Il centrodestra in questi primi sette mesi di governo – osserva ancora - ha oggettivamente aumentato i costi della politica. Lo ha fatto, rispetto al passato, aumentando il numero degli assessori, ben 8, più il sindaco e il vicesindaco. In pratica rispetto al passato il numero degli amministratori è raddoppiato con un importo annuale che per le sole indennità ammonta ad altre 380 mila euro. Una cifra spropositata, che non ha nulla a che vedere con l’indennità zero del precedente sindaco e l’indennità dimezzate della precedente giunta. Su una cosa il sindaco e gli assessori hanno sicuramente cambiato passo, sulla pesantezza della loro busta paga. Mi domando quanti interventi di manutenzione e decoro si potrebbero fare con quella cifra”.

“La proposta del Partito Democratico – spiega ancora Orsini - è che si vada a una cospicua riduzione già dal mese di febbraio, una riduzione che deve interessare anche il presidente del consiglio comunale e se occorre anche i consiglieri comunali.
Dagli atti amministrativi prodotti l’Amministrazione Latini non sta preparando solo l’incremento delle indennità dei consiglieri del gruppo della Lega, ma non ha rinnovato la la riduzione del 10% che aveva deliberato a settembre scorso, all’indomani della polemica per le indennità che complessivamente sfioravano i 500 mila euro. Una riduzione conclusasi il 31 dicembre del 2018 e che quindi ha avuto una portata di appena 4 mesi! E’ già stata fatta dal gabinetto del sindaco la determina che ripristina i vecchi importi dal 1° gennaio”.

Per il consigliere Pd “E’ chiaro che ci troviamo di fronte a una visione della politica come occupazione, come occasione per percepire introiti,  per trovare, con gli incarichi e le indennità,  equilibri e coesione politica. L’ulteriore conferma viene dalla ridda di nomi che stanno circolando sulle partecipate, dove nei curriculum di alcuni candidati la cosa più rilevante è quella di avere abbandonato per tempo il centrosinistra e di essersi impegnati armi e bagagli nella campagna elettorale del  centrodestra”.

“L’augurio del Partito Democratico – conclude Orsini - non è il tanto peggio tanto meglio ma che prevalgano quei settori della maggioranza che chiedono che il sindaco Latini non alimenti ulteriormente la cerchia degli amici di lungo cammino, ma che guardi agli interessi della città e delle municipalizzate, nominando professionisti e manager dal curriculum impeccabile”.

 

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