di Lorenzo Carletti.

Più che “reazione” quella di Latini è lo squittio di chi è costretto a dover difendere la più vergognosa tra le decisioni assunte dal dopoguerra ad oggi, quella di legittimare, e quindi difendere, la concessione della sala consiliare e del patrocinio ai fascisti per la annuale sceneggiata revisionista e revanscista.

Una “reazione” piccola piccola, ridicola se paragonata al nulla che l’amministrazione ha prodotto in otto mesi di governo.

Noi non dimentichiamo l’imbarazzo farfugliante del Sindaco dinnanzi all’incalzare di gestori ed utenti dei centri giovanili e aggregativi, dopo aver maldestramente tentato di smarcarsi, quasi nascondendosi, negando il confronto diretto, chiarendo che le scelte sono dettate esclusivamente da finalità ideologiche e vendicative.

Non dimentichiamo il disappunto drammaticamente visibile sul volto del Sindaco per l’intervento del Ministro dell’Interno, costretto a coprire, con la presenza mediatica ed il megafono acceso, le cialtronerie di un amministrazione già nel pantano, bisognosa di un controllore con funzioni più da bambinaia che da commissaria.

Non dimentichiamo la recita di alcuni esponenti della maggioranza e della giunta che fino a poco tempo urlavano il loro “antifascismo liberale” e che oggi si affaccendano nel trovare esempi, similitudini, giustificazioni invece che porre una questione politica.

Serve una reazione popolare e democratica che copra il lezzo delle ombre nere. Nella memoria di Carlo Farini, di Germinal Cimarelli, delle brigate Gramsci e Cremona che hanno restituito alla nostra città la dignità violentata dalla guerra civile e dalla vigliacca fuga fascista del ‘43.

Una memoria storica e collettiva che oggi questa maggioranza complice sta insudiciando.

La risposta militante a questo scempio, non è un opzione, è un dovere.

#TerniAntifascista

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