TERNI- La “droga dello stupro” arriva a Terni. Era in possesso di una boccetta trasparente contenente 30 ml di GHB, meglio conosciuta come 'droga dello stupro', ma è stato fermato e arrestato grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri della Sezione Operativa del NOR, che lo hanno sorpreso in pieno centro mentre la stava cedendo ad un acquirente.

Si tratta di un 55enne che è stato notato dai militari e arrestato proprio mentre stava consegnando la sostanza stupefacente; immediatamente è stato associato agli arresti domiciliari, così come disposto dal PM dott. Marco Stramaglia. Nella giornata di ieri è stato giudicato con rito direttissimo dinanzi al Tribunale di Terni, che ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di dimora in Terni e dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; la sostanza stupefacente è stata sequestrata.

La droga dello stupro si presenta come un liquido denso, incolore e insapore: particolarmente subdola e pericolosa, appare simile ad uno sciroppo contenuto in bottigliette di plastica. In Italia, il sale sodico del GHB (con il nome commerciale di Alcover) è solitamente utilizzato per il controllo terapeutico della dipendenza da alcol e somministrato agli alcolisti per ridurre il c.d. craving, il bisogno di continuare a bere.

Se assunto in piccole quantità, l’acido gamma–idrossibutirrico o GHB produce effetti simili a quelli di una sbornia (euforia, perdita delle inibizioni, ecc.), ma senza le problematiche connesse (mal di testa, nausea, ecc.). Chi la utilizza come stupefacente, la compra al mercato nero o può trovarla anche online.

Negli ultimi anni, il GHB è diventato la sostanza più utilizzata per alcuni stupri maturati anche nelle discoteche italiane. Spesso, infatti, è stata utilizzata per intontire le vittime designate prima dell’abuso sessuale vero e proprio: gli effetti – che durano alcune ore – comprendono uno stato di alterazione (simile ad una forte ebbrezza) con perdita dei freni inibitori, fino ad arrivare a perdite di coscienza, inducendo lacune mnesiche relative a quanto accaduto ‘sotto l’effetto’ della sostanza. 

Nei Paesi anglosassoni, l’aggiunta di queste sostanze psicoattive alle bevande è fenomeno noto come “drink spiking” (correzione del drink).

I consigli dei Carabinieri per i giovani che si recano nelle discoteche/locali pubblici sono quelli di non accettare bevande aperte da sconosciuti e non lasciare la propria incustodita.

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