PERUGIA – Erano molti i partecipanti nel centro di Perugia ad un presidio "di solidarietà" con i due attivisti di Potere al popolo "aggrediti" alla periferia di Perugia mentre affiggevano manifesti elettorali, per protestare "contro il fascismo, la violenza fascista e l'austerity che lo alimenta".

L’iniziativa, promossa dallo stesso movimento, ha ricevuto l’adesione anche di altre organizzazioni della sinistra.

"Quello che è successo va condannato ma questa aggressione va avanti da tempo ed è di chiara matrice fascista" ha detto Andrea Ferroni prendendo la parola in piazza. "Il clima di odio scatenato sta producendo i suoi frutti avvelenati - ha aggiunto - ma dinanzi all'ennesimo atto di violenza non potevamo rimanere indifferenti. Mobilitarci è un dovere civico contro chi alimenta odio e lo faremo anche con un grande manifestazione nazionale antifascista non partitica ma trasversale in programma domenica a Perugia".

Intanto la digos della questura di Perugia sta ricostruendo quanto è accaduto. I due attivisti di Potere al popolo che sono stati feriti hanno infatti denunciato di essere stati aggrediti (uno colpito anche con un'arma da taglio) da quattro persone.

Lo ha riferito all'ANSA il legale al quale uno dei due si è affidato, l'avvocato Luciano Ghirga.
Alla polizia il militante ha fornito anche i suoi vestiti insanguinati e lacerati da un'arma da taglio che gli ha provocato quattro ferite. L'avvocato Ghirga ha detto che l'attivista di Potere al popolo ha spiegato di "non poter individuare le persone che lo hanno aggredito perché erano travisate". "E' stato sentito a sommarie informazioni dagli investigatori - ha aggiunto il legale - ed ora è a casa con i suoi cari. Il mio assistito desidera mantenere il riserbo e non parlare con i media della vicenda".

CasaPound ammette l’episodio ma si difende sostenendo che ad essere aggrediti sarebbero stati i propri militanti "che si sono limitati a difendersi da un attacco a freddo". Militanti che, evidentemente, sono soliti circolare armati di coltelli.

La polizia, che indaga nel massimo riserbo, sta ora raccogliendo le varie testimonianze e acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Sul posto hanno svolto rilievi anche gli esperti della scientifica. Non è stata ancora formulata ufficialmente alcuna ipotesi di reato.

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