di Elio Clero Bertoldi.

PERUGIA - Una commissione numerosa e qualificata commissione di esperti é pronta ad effettuare i necessari esami, necroscopici e non, per dare un nome ai resti mortali di nove membri della famiglia Della Corgna. La commissione é formata da Maria Pia Viola Magni, Mauro Bacci, Enrico Capodicasa, Giovanni Mazzotta, tutti dell'ateneo perugino; lo storico Gianfranco Cialini, l'avv. Lanfranco Bricca, l'ing. Fernando Cacioppolini, Stefano Bizzarri vicepresidente del Lyon club Ascanio Della Corgna, il medico Giorgio Alvisi, il geometra Marco Trentini. É stata sondata anche la disponibilità del Ris dei Carabinieri e del Patrimonio artistico. Il Comune di Perugia ha concesso il suo assenso all'iniziativa messa in atto del Lyon Club "Ascanio della Corgna". Le ossa dei componenti della famiglia Della Corgna erano stati recuperati in San Francesco al Prato, il Pantheon dei perugini, in nove cassette anonime.
Di questa iniziativa si é parlato al Lyon in un meeting al quale ha partecipato il governatore del distretto 108, dottor Eugenio Ficorilli. La relazione é stata pronunciata dal commendator Gianfranco Cialini.
Le nove cassette dovrebbero contenere i resti di due donne e sette uomini, tra cui appunto il marchese Ascanio e il nipote Diomede.
Ascanio (1514-1571), nipote di Papa Giulio III, deve la sua fama non solo per essere stato marchese del Chiugi perugino, ma soprattutto al fatto di essere stato comandante della fanteria cristiana nella battaglia di Lepanto contro gli Ottomani (1571), oltre che il più temuto spadaccino del suo secolo, condottiero di eserciti, architetto e giurista. Tra gli elementi che dovrebbero aiutare ad identificare le ossa di Ascanio il fatto che il marchese avesse perso un occhio in battaglia (famosa la sua frase con la quale era solito lanciare il guanto della sfida all'avversario di turno: "Sono orbo, ma non fellone") e che fosse stato imbalsamato (dovrebbero essere presenti, nei resti, tracce di arsenico e mercurio). Il Ris potrebbe effettuare l'analisi del Dna.
"Il nostro scopo - ha affermato, tra l'altro, Cialini - é di natura storica e affettiva e coincide con l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Perugia di riscoprire e valorizzare la storia della nostra città e dei suoi personaggi".

 

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